Ha allenato partendo dalla Juve Stabia per poi arrivare anche in A. Oggi Massimo Rastelli non vede l’ora di tornare in pista dopo l’ultimo esonero ad Avellino. “Il nostro lavoro è particolare. Ci sono anni in cui va tutto bene e altri no- commenta Rastelli alla trasmissione Sogno Europeo, in onda sui canali social di Metropolis – Purtroppo, in Italia c’è sempre poca pazienza e si vuole tutto e subito. Nel mio caso dovrò aspettare l’inizio della stagione in attesa di poter rientrare. Mi sto aggiornando perchè quando lavori hai poco tempo per vedere oltre il tuo orticello. Invece, quando hai disponibilità di tempo la puoi sfruttare guardando partite o leggendo manuali sul calcio dove puoi trarre nuove idee”. Rastelli, ovviamente, sta seguendo gli Europei sulla finale Spagna-Inghilterra aggiunge: “Nulla nasce per caso. Se sono arrivate in finale sia la Spagna che l’Inghilterra è perchè sicuramente l’hanno meritato. Ci hanno creduto e quando poi arrivi dagli ottavi o dai quarti sono partite equilibrate e indirizzate anche dagli episodi. La Spagna ha dimostrato di essere una delle poche squadre che vuole sempre giocare, che ha il pallino del gioco. L’Inghilterra, da parte sua, non ha mai mollato”. Sul flop dell’Italia, Massimo Rastelli ha una sua idea. “Tre anni fa l’Italia aveva dei leader come Insigne, Bonucci e Chiellini. In manifestazioni corte la differenza la fa come ci arrivi sia fisicamente che mentalmente. Tre anni fa, magari, non c’erano aspettative e l’Italia ha giocato con leggerezza. Questa volta il gruppo ha capito che era in difficoltà. Ha cercato di fare qualcosa forse solo con l’Albania abbiamo fatto bene ma perchè l’Albania si è difesa poi non siamo riusciti a pressare e in tutte le altre partite siamo andati in difficoltà”. Nella sua lunga carriera di calciatore, Rastelli ha vissuto una esperienza indimenticabile a Piacenza, in quel Piacenza tutto italiano. “Per me è un orgoglio aver fatto parte di quel Piacenza – ricorda l’allenatore- Ho esordito in A nel 1997 e facevamo parte di un calcio italiano dove c’erano molti stranieri e anche i più forti. Il Piacenza aveva fatto una scelta precisa e il ds Marchetti decise di puntare su calciatori italiani poco conosciuti. Io avevo fatto sette anni alla Lucchese con me c’erano Vierchowod, Piovani, Stroppa, Buso”. Nella sua carriera in panchina, inoltre, Rastelli ricorda alcuni calciatori che hanno fatto strada. “Posso citare Barella e Castrovilli. Quando li ho allenati erano giovanissimi. Castrovilli è stato frenato dagli infortuni altrimenti avrebbe fatto una carriera migliore”. Finestra sul Napoli di Conte. “Il punto fermo è stato portare a Napoli Conte- dice Rastelli- Conte sa farsi rispettare e seguire. Di Lorenzo deve restare per riscattarsi. L’anno scorso hanno reso tutti meno e lo scudetto ha pesato su una squadra che non è abituata a vincere. Stanno prendendo calciatori bravi come Buongiorno”. Chiusura sulla Juve Stabia e sul collega Pagliuca, al debutto in B. “L’anno scorso Pagliuca è entrato subito nella testa dei calciatori dell’ambiente creando un capolavoro. Mi auguro che possa ripetersi perchè è un allenatore che ha fatto tanta gavetta iniziando come collaboratore poi da altre parti ha ottenuto grandi risultati”.
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12 luglio 2024
Rastelli su Pagliuca: «L’anno scorso ha fatto un capolavoro»