Ore 8:01, la livrea spagnola di Volotea plana sulla pista dell’aeroposto Costa d’Amalfi. E’ il primo volo dello scalo di Salerno e sulla pista l’attende il governatore Vincenzo De Luca pronto a tagliare un nastro simbolico ai piedi della scaletta dell’Airbus A319 decollato da Nantes. «E’ una giornata storica», dice il presidente, talmente storica da rendere sopportabile anche la condivisione della festa con il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
La guerra istituzionale tra Regione e Governo, che si gioca sui fondi di coesione, sull’autonomia e sulle riforme, apparentemente viene messa da parte, in realtà si percepisce dalle dichiarazioni del governatore. «Ci sono voluti quasi vent’anni di lavoro per arrivare a questo risultato», dice De Luca. E il merito, sottolinea, «sta tutto nell’iniziativa della Regione Campania che ha unificato la gestione dell’aeroporto di Salerno con quello di Napoli Capodichino».
In questo modo, dice De Luca, «siamo riusciti a concretizzare l’investimento, a dare respiro a Capodichino e a realizzare il secondo aeroporto della regione». In effetti, la Campania era rimasta l’unica grande regione d’Italia con un solo aeroporto. Il Costa d’Amalfi è dunque «una svolta straordinaria dal punto di vista economico e turistico per tutta la Campania e per il Mezzogiorno», conclude il presidente. Accanto a lui sorride Valeria Rebasti, International Market Director di Volotea, la prima compagnia che è atterrata nel nuovo aeroporto. «Attraverso l’avvio dei voli verso Nantes e Cagliari, e grazie alle due rotte in programma a settembre, accorceremo ulteriormente le distanze tra la Campania e il resto d’Europa, sostenendo in modo concreto il flusso di turisti incoming».
Da Nantes il primo arrivo a Pontecagnano, in direzione Milano Malpensa, il primo decollo dal terminal nuovo di zecca, stavolta con un aereo di Easyjet. L’inaugurazione vera e propria è avvenuta nel salone check-in. Carlo Borgomeo, presidente di Gesac, la società che gestisce gli aeroporti di Napoli e Salerno, nonché numero uno di Assaeroporti, si lascia andare ad una previsione ottimistica: «Abbiamo un masterplan che parla per noi: entro gli anni trenta, al Costa d’Amalfi di Salerno transiteranno sei milioni di passeggeri all’anno».
Una cifra stratosferica dettatata dalle previsioni del flusso turistico in base ai dati internazionali. «Qualcuno continuerà ad avere dubbi, intanto abbiamo già dimostrato di tener fede alle promesse. Nei mesi scorsi, anche legittimamente per carità, c’era sempre una velatura di scetticismo, forse dovute alle delusioni del passato. Invece abbiamo rispettato gli impegni presi e gli aerei sono atterrati sulla pista di Pontecagnano così come avevano previsto». E’ il primo passo, dice, e tanti altri ne seguiranno. «Nel 2025 verrà realizzato il terminal per l’aviazione generale, che provvisoriamente servirà anche i voli commerciali, cioè i voli normali. Nel 2026, ci sarà poi l’inaugurazione del nuovo terminal, che non definirei bello, ma di più». E dice con un sorriso a trentadue denti: «Il Costa d’Amalfi sarà l’aeroporto piu bello d’Europa».
Tullio Ferrante, sottosegretario al Mit, definisce la riapertura dell’aeroporto, potenziato nelle strutture e nelle capacità, «un traguardo storico che mette le ali all’intero territorio», una pietra miliare del percorso di rilancio della Campania e del Mezzogiorno. «Il ministero dei trasporti ha creduto fortemente in questo progetto, lavorando sin dall’inizio con grande impegno per raggiungere un traguardo epocale. Grazie al nuovo hub di Salerno, il territorio può decollare». Il ministero ha investito 26,7 milioni di euro prelevati dalle risorse del Piano sviluppo e coesione, «è stato il contributo per gli interventi migliorativi di uno scalo strategico».
A questa prima parte di lavori seguiranno altri interventi già programmati nell’ambito di un piano complessivo di investimenti di oltre 250 milioni di euro. «Il futuro di questo scalo parla sempre più un linguaggio internazionale e rappresenta la cartina di tornasole della crescita infrastrutturale dell’intero territorio», continua Tullio Ferrante. «Ora la priorità è la realizzazione della metropolitana Salerno Arechi-Pontecagnano Aeroporto. La metro dovrebbe essere attiva entro il 2026, con un investimento di quasi 300 milioni di euro che consentirà di incrementare l’offerta trasportistica e favorire i collegamenti intermodali.
Anche il deputato Dem, Piero De Luca, figlio del governatore, parla di «giornata storica per il territorio», per un progetto «che abbiamo difesa anche nei momenti più difficili quando i governi nazionali volevano tagliare i fondi e non credevano nella validità di questo progetto». De Luca jr è certo che lo scalo «porterà milioni di turisti», «creerà migliaia di posti di lavoro, direttamente e indirettamente», che rappresenta una risposta a tutto il Paese che viene da un Sud fatto di eccellenza e volontà di crescita sul fronte dello sviluppo e dell’occupazione».