Un litigio banale, uno sguardo incrociato, e poi il caos e tutto racchiuso in quel video reso pubblico stamattina che ricostruisce l’assurda sequenza del 19 luglio quando due sicari, uno di questi Salvato D’Acunzo, ha fatto irruzione nel Lido Azzurro e sparato tra la folla. È bastato questo a giustificare una reazione criminale che ha sconvolto l’opinione pubblica. Un pomeriggio d’estate al Lido Azzurro che si è trasformato in un incubo quando due uomini armati hanno fatto fuoco sulla spiaggia affollata lo scorso venerdì 19 luglio, mettendo in luce l’estrema gravità della situazione a Torre Annunziata vittima di una nuova escalation di violenza negli ultimi anni. Una tentata esecuzione in piena regola, scatenata da un motivo apparentemente futile: uno sguardo di troppo. Dopo giorni di indagini, a finire in manette, con l’accusa di essere uno dei killer è stato Salvatore D’Acunzo, 18enne legato al clan Gionta. Ad aggravare la posizione del giovanissimo, un’agghiacciante intercettazione degli inquirenti tra lo stesso e un parente che gli chiede. «Ma che fai? Gli spari in testa per questo? Sei pazzo?». Lapidaria la risposta di D’Acunzo: «Eh ma io stavo per fatti miei e questo mi ha guardato… ma che guarda?».
CRONACA
2 agosto 2024
Spari al Lido Azzurro di Torre Annunziata, i frame dell’assalto tra i bagnanti