Creative Technology, noto produttore di hardware audio a prezzi accessibili, ha recentemente lanciato sul mercato italiano le cuffie over-ear Zen Hybrid SXFI. Dotate di padiglioni che racchiudono completamente le orecchie dell’ascoltatore, sono una soluzione versatile che combina ascolto cablato e wireless, cancellazione attiva del rumore e una modalità “olografica spaziale” chiamata Super X-Fi. Con un prezzo inferiore ai 100 euro e funzionalità avanzate, si presentano come un prodotto molto interessante.
Già dal primo sguardo, le Zen Hybrid SXFI sorprendono positivamente per il loro aspetto, superando di gran lunga le aspettative per cuffie in questa fascia di prezzo.
Disponibili nelle colorazioni bianca o nera, hanno una costruzione in plastica di buona qualità, impreziosita da una fascia superiore in metallo che conferisce robustezza. L’abbondante imbottitura in memory foam, sia sulla parte superiore che sui padiglioni, garantisce un comfort prolungato.
L’imbottitura è rivestita in pelle sintetica che è morbida al tatto ma nel lungo periodo potrebbe mostrare segni di usura.
Uno dei punti di forza delle cuffie è la loro leggerezza: con un peso di soli 271 grammi, queste cuffie sono facili da trasportare, una volta piegate, e comode da indossare anche durante sessioni di ascolto prolungate. La confezione include anche una morbida borsa in tessuto per il trasporto, che aggiunge un ulteriore tocco di praticità.
La faccia esterna del padiglione auricolare sinistro ospita la porta USB-C per la ricarica, mentre quella del padiglione destro concentra la maggior parte dei controlli. Qui ci sono il pulsante di accensione, i controlli del volume, i pulsanti per l’ANC (cancellazione attiva del rumore) e SXFI (audio spaziale), oltre a un jack per cuffie da 3,5 mm per la connessione cablata. Dopo aver testato le cuffie per qualche giorno, possiamo dire che un aspetto migliorabile è la disposizione dei pulsanti: trovandosi tutti sullo stesso padiglione ed essendo di forma simile, inizialmente risulta difficile distinguerli al tatto. Tuttavia, facendone un uso frequente, ci si abitua e questo “ostacolo” viene superato.
Le Zen Hybrid SXFI integrano driver da 40 mm che offrono un audio chiaro e nitido, con una risposta in frequenza di 100-10.000 Hz. Questa gamma copre efficacemente le frequenze medie, ma è carente sia nei bassi profondi (20 Hz) che negli alti estremi (20 kHz) rispetto ad altre cuffie di fascia superiore. Ciò nondimeno, i driver riescono comunque a offrire una certa presenza nelle tracce in cui i bassi sono più presenti. Nel complesso, la prestazione audio è però più che decente per delle cuffie over-ear sotto i 100 euro.
Altro punto di forza di queste cuffie è la tecnologia proprietaria Super X-Fi (SXFI). Creative afferma che “Super X-Fi offre l’esperienza di ascolto di un sistema multi-altoparlante di fascia alta in uno studio professionale e ricrea la stessa esperienza espansiva nelle cuffie“. Questa tecnologia utilizza “tecniche audio computazionali per adattare l’audio a ogni individuo tramite un sofisticato processo di mappatura della testa e delle orecchie“.
In pratica, SXFI funziona come una forma di upscaling virtuale, un “trucco software” per migliorare le prestazioni di driver più economici. E, sorprendentemente, funziona assai bene. Attivando questa funzione, si nota immediatamente un aumento del livello audio e una sensazione tridimensionale.
Sebbene non raggiunga il livello dell’audio Dolby Atmos, SXFI crea efficacemente una sfera audio intorno alla testa dell’ascoltatore.
Dopo numerosi test di accensione e spegnimento della funzione SXFI, risulta difficile tornare all’ascolto senza di essa. Tuttavia, va detto che l’uso prolungato di SXFI può causare una certa stanchezza: dopo alcune ore di ascolto con questa funzione attiva, può rendersi necessaria una pausa.
La funzione di cancellazione attiva del rumore (ANC) è presente in diverse modalità: ANC standard (blocco del rumore esterno), ANC adattivo (risposta dinamica al rumore esterno variabile), ascolto ambientale (che lascia entrare il rumore esterno), oltre a ANC disattivato. La mancanza di un forte isolamento passivo nell’involucro delle cuffie comporta che la differenza tra le varie modalità non è sempre evidente. Sebbene l’effetto non sia paragonabile a quello dei modelli premium, esiste comunque una notevole attenuazione del rumore circostante. Considerata la fascia di prezzo delle cuffie, la presenza di questa funzione è in ogni caso apprezzabile.
Le Zen Hybrid SXFI offrono sia connettività wireless tramite Bluetooth 5.3 che la possibilità di collegamento cablato tramite jack da 3,5 mm. Questa versatilità le rende adatte a diversi scenari d’uso, dalla mobilità all’ascolto di sorgenti hi-fi. Il supporto a Bluetooth 5.3, oltre a garantire una connessione stabile, contribuisce ad aumentare l’efficienza energetica.
La batteria integrata offre un’autonomia impressionante: fino a 40 ore con la cancellazione del rumore attiva (ANC) e la tecnologia SXFI attivate, estendendosi fino a 70 ore disattivando queste due funzioni. Questa durata della batteria supera quella di molte cuffie di fascia alta, rappresentando un vantaggio significativo per gli utenti che necessitano di lunghe sessioni di ascolto senza interruzioni.
Le cuffie abbinate a uno smartphone possono essere utilizzate anche per fare chiamate telefoniche grazie ai microfoni integrati con cancellazione del rumore ambientale (ENC).
L’app companion SXFI, disponibile per iOS e Android, consente di personalizzare l’esperienza d’ascolto. Le funzionalità principali includono la calibrazione della tecnologia SXFI, la regolazione dell’equalizzatore e gli aggiornamenti del firmware.
Per sfruttare appieno la tecnologia SXFI, è necessario creare un profilo audio personalizzato basato sulle dimensioni e sulla forma delle proprie orecchie. È un processo che richiede un po’ di tempo ma contribuisce notevolmente a ottimizzare l’esperienza audio spaziale.
In vendita su Amazon a 99,99 euro le Creative Zen Hybrid SXFI sono una scelta interessante per chi cerca cuffie versatili con funzionalità avanzate senza spendere cifre astronomiche.
Gennaro Annunziata