Torre del Greco. Un patto tra il Comune di Torre del Greco e la Città Metropolitana di Napoli per valorizzare villa De Nicola, l’edificio in stile liberty costruito nel 1928 e abitato per 50 anni dal primo Capo dello Stato. Dopo l’intesa per la gestione dell’ex pinetina di via Tironi – affidata a dicembre del 2023 all’ente di palazzo Baronale per nove anni – ora la squadra di governo cittadino guidata dal sindaco Luigi Mennella punta a ottenere la struttura in comodato d’uso per 20 anni in modo da mettere in campo una serie di iniziative in grado di rilanciare la dimora dall’indiscusso valore culturale e storico.
Il primo passo
La giunta di palazzo Baronale ha formalizzato il proprio interesse alla sottoscrizione del documento finalizzato alla consegna della struttura in comodato gratuito in favore del Comune attraverso una delibera con cui il primo cittadino e l’esecutivo cittadino hanno preso atto della proposta avanzata dall’ex Provincia, dopo le specifiche richieste arrivate nei mesi precedenti dal Comune. Nell’atto si ricorda come la Città Metropolitana di Napoli sia proprietaria di villa De Nicola «composta – viene spiegato – da un edificio articolato su due piani e da un vasto giardino, per un totale di 1.735 metri quadrati» e come «nel suo lascito testamentario, il presidente Enrico De Nicola ha previsto che l’immobile fosse un centro a disposizione di tutti, nell’ambito della valorizzazione del suo patrimonio culturale, fatto di libri e testi giuridici, oltre che essere a disposizione della comunità dei cittadini, privilegiando le nuove generazioni».
Il protocollo d’intesa
Ecco allora evidenziato che «Città Metropolitana di Napoli e Comune di Torre del Greco, con la sottoscrizione del protocollo intendono valorizzare l’immobile attraverso una serie di eventi, convegni, percorsi culturali, stage, incontri istituzionali, che consentano di far conoscere alla comunità nazionale l’eredità di Enrico De Nicola, inserendo il bene nel tessuto culturale, turistico e istituzionale del territorio. Il bene potrà essere sede di manifestazioni di alto interesse culturale, valorizzativo e di attrattiva per un rilancio del territorio, coerente con la sua storia». Ecco allora che il Comune, nel manifestare l’interesse alla sottoscrizione dell’intesa per venti anni l’immobile, si impegna «a provvedere alla realizzazione di tutte le opere necessarie per creare spazi attrezzati e punti di aggregazione». Inoltre le parti concordano sulla necessità di costituire un comitato politico-amministrativo per la gestione del bene, composto dai due sindaci o loro delegati, da due dirigenti e altrettanti funzionari.
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