“Le vicende giudiziarie che stanno interessando in questi giorni la procedura straordinaria del concorso per dirigenti scolastici non sono altro che il pesante strascico della lunga sequela di contenziosi che hanno funestato il concorso nazionale indetto nel 2017. Annunciato come la pietra tombale che avrebbe seppellito tutti i ricorsi ancora pendenti – riferisce una nota della Flc Cgil – il concorso riservato appena concluso con la pubblicazione della graduatoria finale (già rettificata) si sta trasformando in un macigno ancora più pesante che potrebbe abbattersi su centinaia e centinaia di scuole”. L’allarme lanciato dal sindacato fa esplodere una polemica durissima sul ritorno a scuola. “A dieci giorni dalla riapertura del nuovo anno scolastico, in un momento cruciale in cui le scuole stanno mettendo a punto la macchina organizzativa per affrontare le sfide che le attendono, 519 istituzioni scolastiche prive di dirigente scolastico rischiano dunque la paralisi. Si tratta di una situazione paradossale di cui il ministero dell’Istruzione e del Merito deve assumersi tutta la responsabilita’ politica, per non aver saputo governare con trasparenza ed equita’ una procedura complessa e delicata, gestita invece con superficialita’ e pressappochismo (basti solo pensare all’assenza nel decreto di indicazioni univoche rispetto alla composizione del punteggio finale per l’inserimento nella graduatoria di merito!), rimasta per settimane in balia delle pressioni contrastanti di questo o quel politico e oggetto persino di interrogazioni parlamentari. Anzichè continuare ad annunciare riforme delle quali le scuole non sentono la necessità, il ministro Valditara – conclude la nota – si occupi piuttosto di garantire una rapida ed efficace soluzione alle problematiche che ha prodotto” conclude la Cgil.
L’associazione presidi. “Il Tar del Lazio ha emanato un provvedimento di natura cautelare, provvisoria, il ministero dell’Istruzione sta intervenendo e depositando in queste ore l’impugnativa del provvedimento del Tar; la questione troverà, io credo, una soluzione e si arriverà all’assunzione di questi dirigenti ma se anche non dovesse accadere avremo 519 reggenze in più. Noi di Anp siamo contrari alle reggenze ma questo non significa che non vadano fatte, saranno altre 519 ma su oltre 7mila scuole. Io resto fiducioso sul fatto che il ministero riuscirà ad ottenere l’assunzione di questi dirigenti”. Così il presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp), Antonello Giannelli. Per quanto riguarda la presenza di troppi precari nel mondo della scuola, anche quest’anno circa 250mila, Giannelli ha spiegato: “Non si riescono a gestire i concorsi per tempo, non è possibile rimediare al problema del pensionamento con i concorsi, non si è mai riusciti a farlo negli ultimi 50 anni. I concorsi per 30-40 mila persone l’anno non si riescono a fare: la soluzione è che le scuole assumano i docenti loro, direttamente. Dobbiamo aggiornare il sistema scolastico italiano come si fa all’estero”. Giannelli ha anche parlato dell’ipotesi di iniziare le scuole più tardi. “Il problema è il numero di giorni di lezione: se si inizia più tardi bisogna finire più tardi nè si puo fare un anno scolastico più breve per via del caldo. Il problema è che abbiamo una pausa didattica troppo lunga sia per le famiglie che dal punto di vista pedagogico. In altri Paesi europei non si fa così anche in Spagna e Grecia. Detto questo, un ragionamento sull’edilizia e la logistica si può fare ma i costi sono enormi: pensiamo non solo a condizionatori nelle scuole ma anche all’incremento dei consumi di energia. Siamo pronti ad affrontarlo ma non con soluzioni semplicistiche” ha detto Giannelli ricordando una stima secondo la quale il rifacimento degli istituti in Italia richiederebbe un budget da circa 200miliardi.
Il ministro Valditara. “Come ha ben puntualizzato il presidente della Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli, sulla vicenda della sospensiva disposta dalla sezione feriale del Tar Lazio si sta facendo troppo allarmismo e troppa strumentalizzazione politica”. Così su X il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in merito alla decisione del Tar del Lazio di sospendere in via cautelare, a seguito del ricorso di alcuni partecipanti, la procedura relativa alla nomina dei vincitori del concorso per diventare presidi bandito nel 2017, che coinvolge 519 persone a livello nazionale. “Il Ministero dell’Istruzione e del Merito è al lavoro per far valere nelle sedi opportune le proprie argomentazioni al fine di risolvere una questione che non dipende dalle nostre strutture. Noi lavoriamo nell’interesse della scuola italiana; altri, purtroppo, solo per interessi di parte”, conclude Valditara, dopo che oggi il sindacato Flc Cgil ha lanciato l’allarme su un “rischio paralisi per 519 istituzioni scolastiche prive di dirigente scolastico a 10 giorni dalla riapertura del nuovo anno”.