Poco più di 1600 detenuti dai 18 ai 29 anni, ma cambia la tipologia di chi fa reato. I detenuti presenti in Italia sono 61.465 a fronte di 46.898 posti disponibili. Nella Regione Campania 7.581 le presenze mentre i posti disponibili sono 5.664. E ancora, 432 detenuti in Campania devono scontare meno di sei mesi mentre coloro che devono scontare appena un anno di carcere sono 999. Per quanto riguarda i suicidi da inizio anno al 16 agosto se ne contano 63, ben 7 in Campania. Sono alcuni dati resi noti da Samuele Ciambriello, Garante campano dei detenuti e Portavoce della conferenza nazionale dei garanti delle persone private della libertà personale, in una conferenza stampa su sovraffollamento, suicidi nelle carceri della Campania. “Sono dati sorprendenti per il sovraffollamento sia per i 2mila detenuti in più in quindici istituti della Campania, sia per 1.402 tossicodipendenti ai quali potremmo evitare il carcere. Ma l’altra cosa che mi ha colpito è che abbiamo 1.601 detenuti dai 18 ai 29 anni: è cambiata la tipologia di presenza negli istituti di coloro che commettono reati a vario titolo” ha commentato Ciambriello. A fronte di un quadro a tinte fosche, fa da contraltare il numero di detenuti che, quest’anno, sono usciti grazie a misure alternative: 2.727. Per quanto riguarda gli adulti in area penale esterna, in totale in Campania, ve ne sono 6.334 (mentre le persone in carico per indagini sono 3.125) “Abbiamo bisogno di educatori ed assistenti sociali, altrimenti queste persone se non trovano chi fa da ponte tra loro ed il loro inserimento sociale, c’è il rischio che continuino a vivere la recidiva”. Da qui un appello alla politica: “Ci sono tante buone prassi in Campania nei diversi istituti e dobbiamo incrementarle. Ma abbiamo bisogno, in questo momento, di un appello concreto alla politica: misure deflattive subito e in tutta Italia. 8mila devono scontare meno di un anno. Pensiamo a quelli che devono scontare meno di un anno e non hanno reati ostativi e sopratutto mettiamo in campo proposte concrete perché dire assunzione di 500 nuovi agenti di Polizia Penitenziaria nel 2025, 500 nel 2026 sapendo che già in tutta Italia entro dicembre più di 2mila agenti andranno in pensione, ci inorridisce”. Una panoramica sulla detenzione delle donne in Campania. A Secondigliano se ne contano 75 dopo l’evacuazione di Pozzuoli a causa di eventi sismici, ma altre sono a Perugia, Venezia, Milano, Benevento e Salerno. “Io chiedo che possano tornare al più presto a Napoli. Perché come si fa a difendere una persona se sta lontano dal territorio? come possono i familiari per la territorialità della pena vivere gli affetti se devono fare chilometri e chilometri?”. Un appello anche alla magistratura di sorveglianza affinchè verifichi “in tempi brevi quelle pratiche di persone che possano andare in affidamento in prova ai servizi sociali con un lavoro all’esterno del carcere. E verificare quanto prima di aumentare i permessi per consentire di reinserirsi gradualmente nella società”. I sindacati. “A causa di disfunzioni e criticità organizzative, di certo non addebitabili al corpo di Polizia Penitenziaria, è bastato il minimo pretesto ed è partita la rivolta che solo grazie all’alta professionalità dei pochi poliziotti penitenziari presenti, si è evitato il peggio. A volte queste rivolte se mal gestite possono portare al soffocamento degli stessi reclusi per intossicazione, mentre ieri grazie all’utilizzo delle maschere antigas si è spostati i reclusi coinvolti nei passeggi e si è evitato il peggio, senza nessun ferito”. Lo ha sottolineato, in una nota, il vicepresidente Con.si.pe. Luigi Castaldo, in merito al “pomeriggio di alta tensione di mercoledì nel carcere di Poggioreale, a Napoli dove a far scattare la protesta è stato il rinvio di poche ore della visita a cui doveva essere sottoposto un detenuto oncologico del reparto di alta sicurezza Avellino che appresa la notizia ha accusato un malore”. “L’episodio ha scatenato la reazione degli altri carcerati che per protesta hanno incendiato materiali vari rendendo necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Le proteste sono poi rientrate grazie alla mediazione della polizia penitenziaria, coordinata dal comandante di reparto Francesco Maiorano”, si spiega. Per il sindacalista “il sistema penitenziario è al collasso ed urge un coraggioso investimento da parte del Governo sia sotto il profilo umano che sotto il profilo strutturale, pertanto noi del Con.si.pe. il 12 settembre 2024 manifesteremo dinanzi ai Prap di diverse regioni affinché siano trovate soluzioni a questo stato di abbandono e siano maggiormente umanizzate le nostre carceri”. Le reazioni. “I dati diffusi da Samuele Ciambriello, Garante campano dei detenuti, sul sovraffollamento degli istituti penitenziari campani sono drammatici ma purtroppo non ci sorprendono, anzi testimoniano il fallimento della sinistra sul tema. Anche per questo non accettiamo lezioni da chi ha predicato e praticato la cultura del ‘libera tutti’ senza risolvere nulla ma anzi lasciando in eredità la situazione drammatica che soprattutto le guardie penitenziarie scontano sulla loro pelle ogni giorno”. Lo scrive in una nota Severino Nappi, capogruppo Lega nel Consiglio regionale della Campania. “Alle solite ricette fallimentari della sinistra – aggiunge e conclude – noi della Lega preferiamo soluzioni concrete, come il decreto Carceri appena approvato: nessun sconto di pena, nessun svuota carceri, che non risolvono il problema alla radice ma più agenti e più sicurezza per le nostre comunità” le parole del capogruppo della Lega.
CRONACA
23 agosto 2024
Inferno nelle carceri di tutta la Campania: duemila detenuti in più, rivolta a Poggioreale