Via Attanasio, Napoli. Wu Shufen viene trovata morta nella sua abitazione. E’ la sera del 3 aprile 2011 quando, la cittadina cinese, conosciuta da molti come Angela, viene uccisa durante un tentativo di rapina in casa sua. L’appartamento fu trovato a soqquadro, sul corpo della donna numerose ferite da arma da taglio e punta, ferite che hanno permesso di rivelare un vano tentativo di fuga dagli aggressori. Due furono i nomi individuati come responsabili dell’omicidio: Vincenzo Rubino, ad oggi 32enne, e Lucio Di Roberto, all’epoca dei fatti minorenne e ad oggi 31enne. Rubino e Di Roberto vennero poi condannati per il delitto Shufen con sentenze divenute irrevocabili. Spunta però un altro nome di un presunto complice dell’omicidio: Pietro Cerbone, parente di elementi di spicco del clan camorristico Contini, operante nella zona di Napoli. La presunta partecipazione di Cerbone ai fatti è rimasta per molti anni nell’ombra fino a quando, gli ultimi sviluppi investigativi risalenti allo scorso anno, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del “rampollo” dei Contini, nipote del boss Nicola Rullo, conosciuto anche con il soprannome di “o’nfamon”. La misura cautelare nei confronti di Cerbone venne emessa, lo scorso anno, in carcere dove, l’uomo, era detenuto per altri reati. Il delitto Shufen torna in aula a distanza di ben 13 anni: sarebbero dovute essere fondamentali le ricostruzioni dei nuovi pentiti per il processo di Pietro Cerbone. Quest’ultime non sono però risultate del tutto convincenti ed il processo è terminato con l’assoluzione dell’uomo. Essenziali sono state le argomentazioni portate in aula dai legali di Cerbone, l’avvocato Mauro Dezio e l’avvocato Renato Tito, le quali, hanno permesso di dimostrare la totale estraneità ai fatti del loro assistito. Gli avvocati hanno sottolineato, in particolar modo, le contraddizioni emerse dai racconti esposti dai collaboratori di giustizia, Vincenzo Amirante e Ciro De Magistris, oltre che alle assenti intercettazioni che sembravano coinvolgere Cerbone. Dinanzi alle argomentazioni sostenute in aula, Pietro Cerbone è stato dunque assolto da ogni accusa.
CRONACA
27 settembre 2024
Donna cinese uccisa nel 2011, assolto dall’accusa Pietro Cerbone