Torre del Greco. Erano riusciti a fare irruzione all’interno dell’appartamento di un disabile e – facendo leva sulla «storia criminale» dei propri familiari – avevano provato a imporre il pagamento di un «pizzo mensile» e, davanti alle proteste della vittima, non avevano esitato a rapinare l’uomo del portafogli con 200 euro. A cinque mesi dal raid a due passi dalla stazione centrale della Circum, gli agenti del locale commissariato di polizia – in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Torre Annunziata – hanno stretto le manette ai polsi di due volti noti della criminalità all’ombra del Vesuvio: Massimo Ientile – pregiudicato di 45 anni, erede del boss noto come «pezzottiello» ucciso in un agguato di camorra nel 1995 e conosciuto come «binocolo» – e Giuseppe Palomba, fratello del pentito noto come ‘o chiatto. I due pregiudicati sono finiti in carcere perché gravemente indiziati dei delitti di estorsione e rapina.
Le indagini
I fatti risalgono allo scorso mese di aprile. Le indagini – condotte dalla squadra investigativa del commissariato di Torre del Greco dopo la denuncia – sono state portate avanti attraverso una serie di intercettazioni telefoniche e ambientale e hanno consentito di accertare come i due si fossero introdotti con uno stratagemma all’interno dell’abitazione di un disabile con alle spalle problemi legati all’eroina. L’uomo si trovava in compagnia di un amico e inizialmente Massimo Ientile e Giuseppe Palomba si scagliarono contro i due con offese e minacce, ostentando un atteggiamento intimidatorio per convincere il disabile e l’amico a consegnare loro periodicamente una somma di denaro. Successivamente – al netto rifiuto di una delle vittime – approfittando della condizione di disabilità del proprietario dell’abitazione, dopo avergli dato una spinta, si sarebbero appropriati del portafogli, contenente la somma di 200 euro e, allorché la vittima aveva cercato di chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, gli avrebbero strappato il telefono dalle mani. I due arrestati, all’esito delle formalità di rito, sono stati trasferiti nella casa circondariale Giuseppe Salvia di Poggioreale. Nei prossimi giorni entrambi gli indagati compariranno davanti ai magistrati per l’interrogatorio di garanzia.
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