Una città che torna ad innamorarsi della sua squadra di calcio e prova a soffiare sulle ali dell’aquila, simbolo del Club rinato nel 1974. È quello che avviene a Santa Maria La Carità, oggi un’isola felice del comprensorio stabiese e dei Monti Lattari anche in campo sportivo. Lo striscione della Brigata Sammaritana in piazza che ricorda la partita del sabato o della domenica che verrà; i bambini delle scuole elementari che fanno a turno nell’accompagnare i calciatori al centro del campo quando si gioca al Comunale, nel frattempo potenziato nella capienza e nelle vie d’accesso dall’amministrazione guidata dal sindaco D’Amora; una società che si è prefissata un doppio obiettivo per questa stagione: migliorare sul campo l’ottavo posto dello scorso campionato (il primo in Eccellenza della sua storia) e ricreare, parallelamente, una forte connessione tra la squadra di calcio e la comunità di Santa Maria La Carità, proprio nell’anno in cui la rinascita del calcio cittadino compie i suoi cinquant’anni. Il primo obiettivo sta decisamente riuscendo grazie anche al lavoro svolto in estate dal direttore sportivo Salvatore De Simone: la squadra affidata ad Antonio Maschio è stabilmente in zona playoff da quando ha ingranato la marcia giusta dopo qualche piccolo incidente di percorso iniziale. Il secondo obiettivo ancora di più, perché oggi, quando gioca il Santa Maria in casa, è oramai una festa al Comunale di via Ponticelli. Anche sabato scorso nel match di campionato contro l’Apice, dopo la grande serata del derby vinto col Sant’Antonio Abate sotto i riflettori, il coinvolgimento di scuole e famiglie ha gratificato il lavoro che la società del presidente Vincenzo D’Oriano e del vicepresidente Salvatore Abagnale (espressione in prima squadra del gruppo “Fratelli Abagnale” entrato dalla scorsa estate in società sulle orme di nonno Domenico, uno dei primi presidenti del Santa Maria) sta portando avanti insieme all’amministrazione comunale di Santa Maria La Carità. In particolare, il progetto condiviso “Costruzione dal basso” – che punta ad avvicinare le nuove generazioni al territorio e alle proprie radici attraverso lo sport ed una speciale connessione con la locale squadra di calcio – è stato meticoloso durante il mese di ottobre, con tappa ogni settimana di una delegazione di dirigenza e squadra nelle scuole cittadine in un clima di forte entusiasmo, grazie anche alla collaborazione fattiva di dirigenti scolastici, docenti e delle due referenti del progetto per l’amministrazione comunale, l’assessore alle Politiche scolastiche, Carmela Paolillo, e la presidente del Consiglio comunale con delega alle associazioni sportive, Fabiana Alfano. I calciatori, nell’ultima partita, sono stati nuovamente accompagnati, all’ingresso in campo, da una selezione di alunni delle elementari, coinvolgendo anche quelli del plesso Cappella Bisi del Circolo didattico dedicato ad Eduardo De Filippo mentre sono stati coinvolti anche gli scolari più grandi, quelli che frequentano le medie, sia nel pre-gara che nel post-gara lasciando a loro scegliere il miglior calciatore della partita in sala stampa. Per i ragazzi, tra l’altro, si sta facendo molto anche in chiave settore giovanile del Santa Maria, da questa stagione capitanato da Mimmo e Gennaro Abagnale, che pure sta ottenendo risultati confortanti nella visione di creare un’unica filiera fino alla prima squadra. Dal Comunale, intanto, rimbombano il rispolverato inno del Santa Maria La Carità e i cori della Brigata Sammaritana, che a sua volta sta riuscendo ad aggregare giovani attorno al gruppo del tifo organizzato e che è pronta a scortare la squadra anche nelle prossime trasferte. E la prossima è una trasferta dal sapore di categoria superiore, sul campo della Battipagliese, anche se i problemi allo stadio “Pastena” dovrebbero far traslocare altrove l’incontro. Nella speranza che alla gente, alla ritrovata gente, di Santa Maria non venga preclusa la possibilità di assistere ad una partita molto attesa.
SPORT
11 novembre 2024
Santa Maria La Carità, isola felice dei Lattari