Le criptovalute stanno conquistando un ruolo sempre più rilevante in Italia, con un crescente interesse da parte del pubblico. Secondo un recente studio globale condotto da Consensys, il 21% degli italiani ha già sperimentato il possesso di criptovalute, mentre un ulteriore 27% sta valutando di investire nei prossimi 12 mesi.
Alla base di questa tendenza c’è una forte curiosità: il 31% degli italiani coinvolti nel mercato crypto lo ha fatto per interesse personale. Altri motivi includono la volontà di diversificare i propri investimenti (14%) e la ricerca di rendimenti rapidi (12%). Tuttavia, solo l’11% della popolazione possiede attualmente criptovalute, con una predominanza maschile (15% contro il 6% femminile) e una forte presenza tra i giovani, specialmente nella fascia d’età 18-24 anni (15%) e 25-34 anni (13%), rispetto a un modesto 8% tra i 55-65enni.
La conoscenza del fenomeno è comunque diffusa: il 94% degli italiani ha sentito parlare di criptovalute, un dato che rispecchia la media globale (93%). Tuttavia, il livello di comprensione è più limitato: solo il 49% degli italiani dichiara di sapere realmente cosa siano, mentre il 46% rimane incerto.
Nonostante l’ampia notorietà del tema, diversi ostacoli frenano l’adozione su larga scala delle criptovalute in Italia. Tra i fattori principali:
- Volatilità dei mercati: Il 60% degli italiani percepisce le criptovalute come un investimento troppo rischioso, un dato superiore alla media globale del 52%.
- Mancanza di fiducia: Più della metà degli intervistati (54%) associa le criptovalute a possibili truffe.
- Difficoltà operative: Il 41% segnala una scarsa conoscenza delle modalità di accesso e utilizzo delle piattaforme crypto.
Queste barriere si riflettono in una diffusa cautela: il 79% degli italiani che conoscono le criptovalute non ne ha mai acquistate, contro una media globale del 60%. Inoltre, il 56% degli intervistati ritiene improbabile un futuro investimento.
Il modo in cui gli italiani percepiscono le criptovalute si distingue significativamente dal panorama internazionale. Se a livello globale vengono associate a concetti come “il futuro del denaro” o “un’alternativa al sistema finanziario tradizionale”, in Italia prevalgono termini come “speculazione”, “truffe” e “un sistema alternativo”.
La scarsa familiarità con tecnologie come blockchain e Web3 accentua il divario: solo il 12% degli italiani conosce il Web3, mentre il 35% intravede nella decentralizzazione un possibile miglioramento per settori chiave come i servizi bancari e l’infrastruttura pubblica. Nonostante il 50% degli italiani esprima dubbi sulla fiducia nelle istituzioni finanziarie tradizionali, il collegamento tra i benefici della finanza decentralizzata (DeFi) e il mondo reale resta poco chiaro.
Un altro ostacolo è rappresentato dalla percezione della sicurezza. Solo il 28% degli italiani si fida di come le tecnologie internet gestiscono i dati personali, e il 58% considera le aziende centralizzate del Web2 troppo potenti. Questo dato, sebbene inferiore alla media globale dell’80%, indica un potenziale interesse verso soluzioni decentralizzate.
Le criptovalute, supportate dalla blockchain, soffrono anche di una reputazione negativa sul piano ambientale: il 37% degli italiani le considera non ecologiche. Inoltre, l’incertezza sul confronto tra Bitcoin ed Ethereum in termini di impatto ambientale frena ulteriormente l’adozione.
Sul fronte degli NFT (token non fungibili), il 25% degli italiani ha sentito parlare di questa tecnologia, ma solo il 20% ne possiede attualmente. Il potenziale di crescita è però evidente, con il 32% degli intervistati intenzionati a investire nei prossimi 12 mesi.
Joseph Lubin, co-fondatore di Ethereum e CEO di Consensys, ha sottolineato come la blockchain e la decentralizzazione possano migliorare la privacy, la fiducia e la trasparenza nella gestione dei dati. Lubin ha dichiarato: “Ogni anno assistiamo a progressi significativi nell’adozione delle criptovalute e del Web3, spingendo la società verso un futuro più equo e decentralizzato”.
Per l’Italia, la sfida principale resta quella di superare lo scetticismo, favorendo la fiducia e aumentando la comprensione delle opportunità offerte da queste tecnologie. Consensys ribadisce il proprio impegno nel sostenere il mercato italiano attraverso iniziative educative, strumenti innovativi e una maggiore sensibilizzazione sul futuro delle criptovalute e del Web3.