Napoli. “È una questione culturale. Le persone ancora oggi associano la morte alla fine della vita, dobbiamo cambiare questo paradigma: dobbiamo associare la morte all’inizio di una nuova vita attraverso la donazione degli organi e il trapianto”.
Lo spiega Pierino Di Silverio, coordinatore del Centro regionale trapianti (Crt) della Campania, a margine dell’evento, nell’aula Magna dell’ospedale Monaldi di Napoli, in cui si sono celebrati i 30 anni dalla nascita del Centro.
All’evento, per sottolineare l’attività di formazione portata avanti dal Crt con le scuole, hanno preso parte oltre 200 studenti provenienti da cinque istituti cittadini – Alberti, Caccioppoli, Giovan Battista Vico, Melissa Bassi e Giustino Fortunato – che sono coinvolti nel progetto ‘La vita è il dono più bello che ci sia’. Guardando alle dichiarazioni lasciate in vita dai cittadini e registrate nel sistema informativo trapianti del ministero della Salute, l’unica provincia italiana in cui arriva al 60% di consenso è quella di Salerno (60,7).
In Campania, dove si sono espressi sulla volontà o meno di donare gli organi 1.753.019 persone e di queste 1.046.779 hanno scelto per il sì, la situazione provinciale è la seguente: a Napoli il consenso si attesta al 59,7%, ad Avellino al 59,5%, a Benevento al 54,9%, a Caserta al 52,7%.
Negli ultimi tre anni – prosegue Di Silverio – i trapianti di cuore sono triplicati, raggiungendo le prime posizioni in Italia, con una mortalità che si è ridotta sensibilmente fino ad arrivare a percentuali inferiori all’1. La qualità dei professionisti c’è, la qualità delle strutture l’abbiamo. Occorre investire, da una parte, sull’affezione dei pazienti per questa regione, per le professionalità che esprime, dall’altra parte sulle implementazioni infrastrutturali, di organico, di personale e anche tecnologiche, per far sì che i trapianti comincino e tornino ad essere eccellenza della nostra regione.
Prendendo in considerazione solo il 2024 “in Campania – afferma Di Silverio – abbiamo superato i 100 trapianti di organi singoli, nello stesso periodo dello scorso anno erano stati 90, com un incremento del 12%. Abbiamo superato i 51 trapianti di fegato, siamo a più di 60 trapianti di rene di cui 4 trapianti robotici, primi nel meridione d’Italia, abbiamo ridotto del 10% la percentuale di rifiuto alla donazione, quelle che vengono definite opposizioni, passando dal 47% al 38%. I numeri sono assolutamente in grande crescita, ma non basta perché noi dobbiamo garantire a tutti coloro i quali hanno bisogno di un organo che quest’organo arrivi e arrivi in tempi brevi”.
Dal 2001, anno in cui è stato istituito il Sistema informativo trapianti, ad oggi sono stati effettuati in Campania 2.941 trapianti. Ma sono, ad oggi, 640 i pazienti che attendono ancora un organo.