Nascondendosi dietro un’identità fittizia, promuoveva sul web e sui social network una Iptv illegale, utilizzata per trasmettere palinsesti, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento delle principali piattaforme di streaming. Un servizio del quale usufruivano oltre 6mila utenti, che pagavano un abbonamento variabile tra i 10 e gli 80 euro annuali. I finanzieri del nucleo di Polizia economico-finanziaria di Napoli, in collaborazione con il Nucleo speciale Tutela Privacy e Frodi tecnologiche di Roma, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal gip del Tribunale di Napoli nei confronti di tre persone, gravemente indiziate di aver preso parte, a vario titolo, ad un’associazione per delinquere diretta a realizzare plurimi delitti in materia di diritto d’autore e di reinvestimento dei relativi proventi illeciti, il cui promotore è risultato coinvolto, inoltre, nella commercializzazione di video e foto pedopornografici, che venivano venduti via Whatsapp con tanto di listino prezzi e un conto dedicato. Nei confronti di quest’ultimo è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre i due complici sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Ai clienti che hanno fruito dello streaming illegale saranno irrogate sanzioni amministrative comprese tra 150 e 5mila euro.
CRONACA
18 dicembre 2024
Streaming illegale a Napoli, a casa del capo della banda anche 1600 video pedopornografici