Castellammare. Non ci fu nessun tocco al pube della collega, e se c’è stato fu completamente fortuito. E’ finito l’incubo di un lavoratore e padre di famiglia di 61 anni che per circa un anno e mezzo ha dovuto convivere con l’accusa infamante di violenza sessuale ai danni di una collega. Dopo tutte le indagini del caso la Procura di Torre Annunziata ha chiesto e ottenuto l’archiviazione per la posizione dell’uomo che non è nemmeno arrivato ad un processo. I fatti sono avvenuti tra i corridoi dell’ospedale San Leonardo di Castellammare e risalgono all’aprile del 2023. La “vittima”, un’impiegata della ditta di pulizie operante nel nosocomio stabiese, che si recava in ospedale per svolgere il proprio turno di lavoro. Mentre la donna stava preparando il carrello per le pulizie, all’improvviso il sessantunenne, collega di lavoro, lei si avvicina e la tocca all’altezza del pube. La donna, accorgendosi di aver subito il tocco, si ritrae velocemente chiedendo spiegazioni all’uomo che gli risponde che stava semplicemente cercando le chiavi. La donna, continuando il turno di lavoro riferiva l’accaduto ad una serie di persone, le quali – nel corso delle indagini – sono state interrogate dalle autorità competenti. Tutti gli elementi raccolti hanno indotto il pm a chiedere l’archiviazione dell’uomo, assistito dall’avvocato Gianluigi di Ruocco. In particolare per il pubblico ministero gli elementi emersi dalle indagini preliminari «non consentono delineare integrata la grave ipotesi delittuosa». Ma il pm precisa che fermo restando la piena attendibilità della persona offesa, le circostanze di tempo e di luogo e la condotta concreta emersa dalle indagini inducono a dubitare che «il sessantunenne abbia agito con il dolo richiesto dalla norma incriminatrice». In sostanza l’accusa ha precisato che il tocco è stato completamente fortuito. Infatti il sessantunenne stava percorrendo un corridoio molto stretto, reso ancora più angusto dalla presenza della donna e del carrello che stava trasportando. L’uomo quindi, considerando anche il fatto che il corridoio era affollato, non avrebbe mai potuto “molestare” la donna e toccarla per soddisfare i propri desideri sessuali. L’accusa ha infine tenuto conto anche della velocità con cui è stato compiuto il gesto, essendosi trattato di un tocco istantaneo, che non a caso non è stato percepito da nessuno dei presenti. Finisce quindi l’incubo per il 61enne stabiese che all’epoca dei fatti fu anche trasferito in un altro luogo di lavoro.
CRONACA
21 dicembre 2024
Castellammare. Palpeggiò una collega, la difesa: «Cercava le chiavi in tasca». Il pm archivia il caso