“Al di là dei cambi di paradigma e delle narrazioni costruite sull’ottimismo, c’è da mettere al centro della discussione politica e sindacale una nuova questione del Mezzogiorno”. E’ quanto ha affermato il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, intervenendo al convegno “Viste da Sud: storia e prospettive delle politiche di sviluppo del Mezzogiorno” promosso con la Fondazione Di Vittorio. “La battaglia contro l’autonomia differenziata – ha aggiunto Ricci – va portata avanti. A partire dal governo, c’è una inconcepibile distrazione sulle crisi che stanno colpendo il Mezzogiorno. Il Nord è in ginocchio, l’Unione Europea è nella stessa condizione e noi siamo chiamati a sfruttare le grandi potenzialità che ci sono. Il cambiamento è possibile, con politiche di sviluppo, aggredendo alcuni settori strategici” le parole di Ricci. “Le vertenze che attualmente ci preoccupano – ha concluso Ricci – riguardano l’aerospazio e l’automotive e tutte le piccole e medie imprese che sono in affanno e che non possono contare su una programmazione industriale adeguata per competere sui mercati internazionali. La Campania non può che essere protagonista in questa discussione e noi, come sindacato, siamo pronti a fare la nostra parte” ha concluso Ricci. “Vogliamo evidenziare innanzitutto un punto di fondo: dalle condizioni, dalle prospettive del Mezzogiorno, dipendono le condizioni e le prospettive di tutta l’Italia, settentrione compreso. Questo è un punto politico che ormai è andato perso anche nell’agenda politica e noi vogliamo dire che oltre ai tanti problemi ci sono anche delle straordinarie potenzialità. Con l’autonomia differenziata rischiamo non solo di non andare nella direzione di riduzione dei divari e di rilancio del sistema produttivo meridionale, ma di comprometterne le prospettive. E in questo modo facciamo un danno a tutta l’Italia” ha detto Christian Ferrari, segretario nazionale della Cgil. Sull’autonomia differenziata, ha aggiunto Ferrari, “noi consideriamo la sentenza della Consulta anche come una nostra vittoria politica, ma per quanto menomata, la legge Calderoli può fare ancora molti danni alle persone che rappresentiamo, dalla sanità alla legislazione sulla salute e sicurezza. La questione dei lep a risorse invariate ormai è una farsa. Non solo non ci sono i soldi per garantirli in tutta Italia, ma con la legge di bilancio, il piano strutturale che è stato varato dal governo ce ne saranno ancora meno. Noi pensiamo che questa sia una battaglia che vale la pena di fare”. “Vogliamo completare il lavoro – ha concluso Ferrari – e dire una parola definitiva a questo progetto che frantuma l’Italia. Pensiamo che, oltre agli aspetti di incostituzionalità, c’è un merito e un indirizzo politico che non va bene e che vogliamo battere”.
CRONACA
9 gennaio 2025
Autonomia, affondo della Cgil: «Compromette il futuro del Sud»