Ercolano. Ancora una volta, un equipaggio del 118 è stato vittima di violenza durante un intervento di soccorso.
Durante la scorsa notte, un’infermiera di 24 anni e l’autista dell’ambulanza sono stati aggrediti mentre svolgevano il loro lavoro in un’abitazione della città degli Scavi.
Secondo le prime ricostruzioni, l’equipaggio era stato inviato sul posto a seguito di una richiesta della centrale operativa per assistere un paziente presso il suo domicilio.
Arrivati nell’abitazione, l’uomo ha preteso di essere sottoposto a un elettrocardiogramma direttamente a casa, ma l’infermiera ha spiegato che l’ambulanza non era dotata di tale apparecchiatura.
A quel punto, l’atmosfera è degenerata: il paziente ha reagito con violenza, colpendo la giovane con un pugno alla testa e alle spalle. L’autista, accorso in suo aiuto, è stato a sua volta aggredito.
Entrambi i membri dell’equipaggio, dopo l’aggressione, sono stati trasportati al pronto soccorso per ricevere le cure necessarie.
Le condizioni delle due vittime non destano preoccupazioni gravi, ma l’episodio sottolinea ancora una volta i rischi a cui sono esposti gli operatori sanitari in prima linea.
La vicenda è stata denunciata alle autorità competenti, che hanno avviato un’indagine sull’accaduto.
Questo ennesimo episodio di violenza riaccende il dibattito sulla sicurezza degli operatori sanitari.
Negli ultimi anni, infatti, si è assistito a un incremento degli episodi di aggressione nei confronti di medici, infermieri e personale del 118, costretti troppo spesso a operare in condizioni di rischio.
Le associazioni di categoria e i sindacati hanno espresso la loro solidarietà ai colleghi aggrediti e hanno ribadito la necessità di misure concrete per proteggere chi lavora quotidianamente per salvare vite.
La comunità di Ercolano, intanto, si interroga su come sia possibile che chi lavora per il bene comune debba pagare un prezzo così alto, mettendo a rischio non solo la propria sicurezza, ma anche la propria dignità.