Torre del Greco. Il patto siglato tra il M5S e il sindaco Luigi Mennella alla vigilia del voto del 2023 rischia di diventare carta straccia. Il nuovo anno, infatti, si è aperto con l’ennesimo «affronto» dei pentastellati alla maggioranza di palazzo Baronale. Ma, stavolta, al centro della discussione aperta all’interno della prima commissione consiliare – delegata agli affari istituzionali – c’è un tema particolarmente caro al primo cittadino, su cui la coalizione ha speso buona parte delle energie del primo anno e mezzo di mandato: il rilancio del turismo all’ombra del Vesuvio.
La commissione ad hoc
Il 2024 è stato l’anno della «consacrazione» di Torre del Greco – riconosciuta dalla Regione Campania come «città turistica» a tutti gli effetti – e dell’introduzione della tassa di soggiorno (entrata in vigore lo scorso 1 gennaio, ndr) per facilitare gli «investimenti» su un settore storicamente trainante per l’economia locale, ma mai adeguatamente valorizzato dalle passate amministrazioni comunali. Alla luce del nuovo slancio impresso dall’attuale squadra di governo cittadino, la prima commissione consiliare presieduta da Felice Gaglione – durante la seduta andata in scena a metà settimana – ha avviato il confronto per valutare l’opportunità di istituire una sesta commissione consiliare «specializzata» nel settore turistico. «Attualmente sono presenti cinque commissioni consiliari – recita il verbale della seduta – di cui una, la quarta, già incaricata di trattare la materia turismo. La richiesta di questa commissione è formare un sesto organismo specializzato esclusivamente nel settore turismo». Una richiesta, appunto, motivata sulla scorta del «nuovo corso» deciso dal sindaco Luigi Mennella e dalla necessità di avviare un costante confronto con gli operatori del settore per evitare i «disguidi» già registrati proprio in occasione dell’istituzione della tassa di soggiorno.
Il fuoco amico
Se l’opposizione di palazzo Baronale – in scia alla «linea soft» adottata fino a oggi con Luigi Mennella & company – si è mostrata possibilista in merito alla proposta arrivata dagli alleati del sindaco, a frenare sull’istituzione della commissione turismo è stato l’unico grillino seduto tra i banchi del consiglio comunale. «Non ritengo necessaria – le parole di Mirko Gallo, fratello dell’ex deputato Luigi Gallo nonché cognato del primo cittadino – l’istituzione di una nuova commissione su un argomento che già può essere trattato all’interno della quarta commissione». Un affondo in piena regola – l’ennesimo attacco del fuoco, in teoria, amico alla coalizione uscita vincitrice dalle elezioni del 2023 – capace di congelare la discussione, rinviata a data da destinarsi. Alla base del «no» del pentastellato la volontà di scongiurare il rischio – effettivamente elevato, alla luce del bonus-Frulio con cui l’attuale presidente del consiglio comunale ha dato il via al raddoppio dei costi per la casta di palazzo Baronale – di «un ulteriore dispendio economico per le casse comunali». Con buona pace del rilancio turistico caldeggiato dal sindaco Luigi Mennella con cui il M5S aveva firmato il patto di governo cittadino..
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