Castellammare. Un bonus destinato agli insegnanti che si trasforma in un’occasione per truffare lo Stato. Il bonus in questione è la “Carta del Docente”, ovvero un contributo di 500 euro che il Ministero dell’Istruzione e del Merito mette a disposizione degli insegnanti per l’aggiornamento professionale. Ma che in realtà, a Castellammare di Stabia, verrebbe utilizzato sia da alcuni docenti che dagli esercenti commerciali compiacenti per intascare soldi in contanti. Sulla vicenda stanno indagando le forze dell’ordine, per verificare se è effettivamente c’è chi ha truffato lo Stato, anche perché da settimane si segnala uno strano afflusso di insegnanti provenienti da tutta la provincia di Napoli in alcune attività stabiesi. Per comprendere il sistema della truffa bisogna fare un passo indietro. La Carta del Docente può essere utilizzata per partecipare a corsi di formazione, acquistare libri o materiale informatico, ad esempio. Il sistema è semplice. Gli insegnanti che si sono registrati sul portale del Ministero ricevono un codice utile a generare dei buoni per l’acquisto desiderato. In pratica, agli insegnanti basta esibire il buono all’esercente per ottenere un libro o un tablet. Poi il commerciante emette la fattura dell’acquisto e verrà pagato direttamente dal Ministero. Il raggiro consiste nel presentarsi all’interno di un’attività compiacente senza la necessità di fare l’acquisto, ma proponendo all’esercente di scaricare l’intero buono da 500 euro, in cambio di una falsa fattura, ovviamente dietro il pagamento di una percentuale. Secondo quanto emerge dai primi accertamenti investigativi ci sarebbe un vero e proprio tariffario. Alcuni commercianti infatti trattengono dai 100 ai 150 euro del bonus, pagando agli insegnanti in contanti, e a nero, la parte restante. Così i docenti incassano 300-350 euro, mentre l’esercente oltre ai 100-150 euro, prende anche il pagamento di 500 euro dal Ministero, per un prodotto che in realtà non è mai stato venduto. Una vera e propria truffa ai danni dello Stato nella quale sarebbero attivi alcuni stabiesi, che procacciano gli insegnanti disposti a partecipare al raggiro e anche qualche commerciante che lucra sulla Carta del Docente. Così, a quanto pare, si spiegherebbe l’andirivieni di insegnanti da ogni angolo della provincia di Napoli in alcune attività dell’area stabiese. Una vicenda triste, anche perché vedrebbe pronti a truffare lo Stato docenti che cestinano la possibilità di aggiornarsi dal punto di vista professionale, in cambio di poche centinaia di euro. La misura di sostegno agli insegnanti che ovviamente devono stare al passo con i tempi, anche dal punto di vista tecnologico, era stata promossa dal Governo di centrodestra già l’anno scorso e quest’anno è stata allargata anche ai supplenti che non hanno ancora un contratto a tempo indeterminato. Un aiuto concreto da parte dello Stato che invece, a quanto pare, verrebbe utilizzato da alcuni docenti e commercianti solo per intascare soldi.
CRONACA
17 gennaio 2025
Carta del Docente, truffa made in Stabia