Alla presenza del presidente Vincenzo De Luca, è stata riaperta la stazione di Sant’Agnello della Circumvesuviana interessata da un intervento di restyling. L’iter completo è durato oltre 10 anni, considerato che sulla struttura grava un vincolo storico da parte della Soprintendenza. «Otto anni per far camminare le carte, due anni per fare fisicamente i lavori», per un costo di 1,2 milioni.
Il progetto ha determinato la demolizione e ricostruzione del fabbricato con recupero delle murature perimetrali a piano terra con il relativo paramento in pietra naturale.I principali interventi che hanno interessato l’edificio sono stati: abbattimento e ricostruzione della struttura superiore, ormai compromessa data la vetustà del calcestruzzo, nel rispetto dei vincoli imposti dalla Soprintendenza quanto a salvaguardia estetica e dei materiali originari; abbattimento delle barriere architettoniche mediante l’installazione di un ascensore e creazione di rampe per superare il dislivello in banchina; installazione una nuova batteria di tornelli con la presenza di varchi bidirezionali per diversamente abili controllabili anche da remoto.
«Quello di Sant’Agnello è un intervento simbolico: ricostruire ex novo senza mai fermare la circolazione dei treni; è quello che stiamo facendo su tutta la vesuviana, dove la Regione con EAV sta investendo oltre 1 miliardo di euro, tra treni nuovi e rinnovo segnalamento ferroviario, infrastruttura, gallerie», ha evidenziato il Presidente di EAV Umberto De Gregorio. «E’ molto più semplice fare una linea nuova che non rimodernare una linea antica, è come ristrutturare un appartamento con gli inquilini dentro tra polvere e calcinacci».