L’era del re Salman bin Abdulaziz, il cui decimo anniversario cade oggi (23 gennaio), ha visto risultati senza precedenti in tutti gli aspetti politici, economici, sociali, culturali e di altro tipo, ed è stata coronata da prosperità e da un “visione” durante la quale il mondo ha assistito alle trasformazioni avvenute sulla scena. L’Arabia Saudita nell’era di Re Salman, dopo che il Regno si è trasformato in un laboratorio.
Negli ultimi dieci anni, l’Arabia Saudita ha adottato nuove e influenti normative, completato importanti progetti, instaurato partnership e costruito relazioni internazionali equilibrate.
Negli ultimi dieci anni, il re Salman ha guidato un’importante rinascita che ha influenzato ogni aspetto della vita e le tendenze a livello locale, regionale e internazionale, suscitando ammirazione e apprezzamento, rendendo l’Arabia Saudita un attore influente sulla scena. I cambiamenti all’interno dell’Arabia Saudita sono stati i più evidenti, dopo che l’“era Salmani” ha assistito a un ampio gruppo di cambiamenti, attraverso il superamento delle sfide e dei problemi che il processo di sviluppo in Arabia Saudita ha dovuto affrontare, l’abolizione della burocrazia del governo, l’emancipazione delle donne saudite, l’uguaglianza di genere, e approvare sistemi relativi al sistema giudiziario e alla giustizia. Diritti umani, questioni relative al matrimonio e al divorzio.
Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, che guida una visione nazionale per il suo paese e ha sostenuto suo padre, il re Salman, nel raggiungimento degli obiettivi di questa visione e dei cambiamenti, ha sottolineato che l’Arabia Saudita sta procedendo con ottimismo e fiducia nel continuare il viaggio del cambiamento e dello sviluppo. per raggiungere gli obiettivi secondo un approccio globale e integrato, rilevando che il suo Paese sta procedendo su percorsi di modernizzazione e diversità, garantendo al contempo la tutela dell’identità e dei valori della nazione.
In occasione del decimo anniversario dell’ascesa al potere di re Salman nel suo Paese, il giornale “Asharq Al-Awsat” sottolinea in un dossier il “carisma” posseduto dal Custode delle Due Sacre Moschee, da quando è entrato nell’arena politica a giovane età, e a quel tempo deteneva il titolo di sovrano, di cui si può dire che era nato sovrano, e guidava la marcia, conosceva le questioni dell’epoca, e aveva trasparenza nelle arti del governo sin da quando è stato emiro della regione di Riyadh per sei decenni.