Bocciato il reclamo della Scafatese per la gara contro la Reggina. La società canarina sperava di vincere la partita a tavolino perché riteneva non regolare la posizione del calciatore Renelus Bertony, tesserato per la società amaranto.
Nella sua sentenza il giudice sportivo, che ha respinto il reclamo, motiva così: «il calciatore risulta tesserato per la Fenice Amaranto dal 15 dicembre 2023 avendo la società depositato un aggiornamento di contratto che non è stato registrato dal sistema per motivi tecnici. La circostanza non può mutare la validità del tesseramento».Resta quindi valido il risultato di 1-1 dello scorso dodici gennaio. Una sentenza che non è piaciuta al club di patron Romano. «La Scafatese apprende con stupore la sentenza del Giudice Sportivo», si legge in una nota della società canarina. Allo stesso tempo il club sta valutando di impugnare il provvedimento.
«In termini di diritto il Giudice Sportivo dà ragione alla F.C. Scafatese SSD ARL, pienamente legittimata a presentare il ricorso. Nel merito però ha preso esclusivamente atto di una dichiarazione dell’Ufficio Tesseramenti del Dipartimento Interregionale per respingere il reclamo. Le motivazioni esposte non fugano assolutamente i dubbi sulla regolarità del tesseramento del calciatore Renelus Bertony. E la circostanza principale riguarda il fatto che i citati “problemi tecnici” non sono stati mai rilevati e tantomeno risolti dal 1° luglio 2024 al 13 gennaio 2025, giorno in cui la F.C. Scafatese SSD ARL ha presentato preannuncio di reclamo al Giudice Sportivo. – si legge ancora in una nota del club – Questa sentenza arreca anche notevoli danni di immagine alla stessa F.C. Scafatese SSD ARL per un reclamo che qualunque società avrebbe legittimamente proposto. Resta infine lo sconcerto nel dover riscontrare che nel 2025 una sentenza di Giustizia Sportiva si basi esclusivamente su non meglio specificati “problemi tecnici”, che determinino l’esito di un ricorso legittimamente proposto dalla F.C. Scafatese SSD ARL. La società sta in queste ore valutando l’opportunità di voler procedere ad ulteriori gradi di Giustizia Sportiva, almeno per accertare le reali responsabilità di questa vicenda nella quale l’unica vittima è la F.C. Scafatese SSD ARL. In tal senso è altrettanto legittima una domanda: vale ancora la pena investire denaro, impegno e professionalità all’interno di un sistema nel quale non meglio specificati “problemi tecnici” assurgano al grado di norma che determina una sentenza del Giudice Sportivo?»