Il voto del consiglio comunale al nuovo piano di riequilibrio, senza il contraddittorio della minoranza, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sono giorni di tensione e di scontri a palazzo Torino dove il rischio del dissesto finanziario torna a minacciare la squadra di governo locale. Già, perché sulla delibera di consiglio adottata lo scorso 20 gennaio, dovrà pronunciarsi il Tar della Campania. A chiedere l’intervento dei giudici amministrativi sono state le forze di opposizione che hanno preannunciato il ricorso al tribunale e nei prossimi giorni formalizzeranno la richiesta al Tar. Le ragioni della decisione sono state comunicate nel corso di una conferenza stampa tenutasi mercoledì sera in cui tutta l’opposizione compatta – hanno preso parte i gruppi “Di Sarno sindaco”, “Somma Libera e Forte”, “Siamo Sommesi”, “Azione”, “Onda Bianca” e “Gruppo Misto” – ha deciso di contrastare l’operato della squadra di governo locale. Anche perché soltanto pochi giorni fa la stessa amministrazione aveva annunciato che l’unica strada possibile sarebbe stata il dissesto, oggi il cambio di paradigma e il nuovo piano di riequilibrio delle finanze votato con la sola maggioranza in aula. «Noi non abbiamo abbandonato il campo come vuole far credere il sindaco. L’assenza negli ultimi due consigli comunali è il segnale di quanto sia a rischio la democrazia. Stanno giocando con le irregolarità con la mancanza di rispetto delle leggi e dei regolamenti. Siamo pronti scrivere al prefetto di Napoli», ha spiegato Giuseppe Sommese. Per l’ex capo dell’assise Pappalardo, oggi in minoranza, è stata commessa «una sequela di abusi che si sono succeduti causati di questa maggioranza. Tutto nasce dalla bocciatura della transazione SofiCoop che era agganciata al piano di riequilibrio. Piano che non è stato approvato entro i 90 giorni previsti dalla delibera di ottobre scorso in cui era stato adottato. Ecco perché abbiamo pensato di fare il ricorso al Tar Campania». «La maggiore responsabilità di tutto ciò che sta accadendo al Comune va imputata ai burocrati. Questo disavanzo viene esposto non perché il Comune ha dei debiti liquidi ed esigibili, ma perché c’è stata una cancellazione di crediti che nel bilancio esistevano per imposte e tasse che stanno pagando i cittadini», sono le parole di Giuseppe Nocerino. Vedo che in questo consiglio comunale non c’è libertà di pensiero. Molti non studiano gli atti. Ho scelto di stare tra i banchi dell’opposizione, mi dispiace constatare che quando si prova a fare un ragionamento con i consiglieri della maggioranza poi non si concretizza», ha spiegato invece Antonio Coppola.
CRONACA
24 gennaio 2025
La minoranza ricorre al Tar contro il piano di riequilibrio: “A Somma Vesuviana regna il caos”