Napoli è una città che vive attraverso le sue tradizioni, e le botteghe storiche ne sono il cuore pulsante. Luoghi in cui l’artigianato si tramanda di generazione in generazione, dando vita a un patrimonio culturale che rende unica la città. Con l’entrata in vigore, venerdì 31 gennaio, della nuova legge sulle botteghe storiche, secondo i commercianti napoletani arriva un riconoscimento per queste attività, che potranno accedere a incentivi e tutele per preservare la loro identità.
Il provvedimento, che istituisce l’Albo Nazionale delle Attività Commerciali, Botteghe Artigiane ed Esercizi Pubblici Storici, ha l’obiettivo di proteggere le attività con almeno 50 anni di storia, offrendo agevolazioni economiche, riconoscimenti ufficiali e strumenti per difendere queste realtà dalla concorrenza delle grandi catene e dalla speculazione sugli affitti. Per i titolari delle botteghe storiche di Napoli, questa legge rappresenta un passo verso la salvaguardia della tradizione e del Made in Italy.
Lo conferma Marco Ferrigno, maestro dell’arte presepiale a San Gregorio Armeno, che accoglie con favore il provvedimento: «Secondo me questa legge tutelerà un po’ queste piccole realtà artigianali, soprattutto nei confronti dei grandi colossi. Siamo in un’epoca di globalizzazione, dove tutto si vende online e manca il contatto con le persone, quindi bisogna proteggere le piccole attività. Servirebbero anche incentivi per migliorare i servizi offerti, perché molte botteghe fanno fatica ad andare avanti».