Corrado Cuccurullo, docente universitario, è sindaco a Torre Annunziata, raccogliendo la difficile eredità politica di un centrosinistra allo sbando.
Sindaco Cuccurullo, possiamo tracciare un primo bilancio della sua attività amministrativa: su cosa pensa di poter meritare la promozione, su cosa, invece, si sente ancora sotto la sufficienza?
«Posso dire che, di fatto, la mia amministrazione ha iniziato a lavorare agli inizi di settembre. Da quel momento penso che abbiamo fatto un lavoro straordinario nella comprensione di quelli che sono i principali dossier. In primis la comprensione della macchina amministrativa: noi ereditiamo un comune con circa 140 unità di personale e un abbisogno di 280. Insieme ai colleghi di giunta e al consiglio comunale abbiamo lavorato sodo sul tema della sicurezza, dove abbiamo accelerato e completato il sistema di videosorveglianza. Abbiamo anche assunto 17 vigili urbani, otto dei quali sono già in organico. Abbiamo accelerato anche su alcuni temi che sono i grandi cantieri: per lo stadio Giraud, abbiamo ottenuto un nuovo finanziamento per il secondo lotto, così come anche per la scuola di monsignor Orlando. Inoltre ci siamo impegnati su alcune battaglie sui diritti, come la spiaggia pubblica, il no all’antenna 5G di Rovigliano».
Le cose, invece, che ancora non vanno, secondo lei?
«Dove dobbiamo fare meglio sicuramente sul tema dei rapporti con le aziende che si occupano dei servizi di manutenzione del verde, sulla manutenzione della scuola, e sulla manutenzione delle strade: anche se in queste ultime settimane è stato fatto un lavoro ingente. Contiamo di ripristinare questi servizi nel miglior modo possibile. C’è grande attenzione soprattutto nei confronti delle scuole: sono stato vicino e presente in alcuni plessi per risolvere le situazioni manutentive che occorreva attenzionare. Anche sul cimitero è stata fatta, un’attività anche nel merito».
Quali sono i progetti a cui sta lavorando la sua giunta per i prossimi mesi, quelli a cui tiene di più?
«Sicuramente il progetto di maggiore respiro è quello di continuare l’attività sul piano urbanistico comunale con l’assunzione di una serie di indirizzi, di obiettivi di carattere politico e di carattere strategico. Per questo chiameremo la città a essere coinvolta da questo punto di vista. C’è poi il tema dell’utilizzo dei fondi Prius: contiamo di risolvere una serie di questioni che hanno a che fare con alcuni snodi importanti della città, ad esempio quello dell’attraversamento del corso attraverso villa Parnaso che va ampliata fino alla zona dei lidi balneari che va risistemata. Poi, secondo me, c’è un tema importante che è quello della rigenerazione del centro storico e anche una nuova attenzione verso il famoso rione carceri, ormai un quartiere disabitato e profondamente degradato da oltre 45 anni».
Lei ereditava una situazione disastrosa: scioglimento per camorra, il Pd nel caos. Proprio in quel partito la situazione non sembra ancora tranquilla. Cosa succede? Rischia la sua amministrazione?
«Guardi spero di no, per due ordini di ragioni. Sono convinto che maturerà all’interno del PD una linea convinta al sostegno dell’amministrazione perché immaginare una continua frammentazione dell’azione amministrativa o addirittura l’ipotesi come nel passato del commissariamento sarebbero esperienze negative per la città che privano di quella necessaria continuità amministrativa che è importante per dispiegare dei progetti. Il partito democratico è un partito importante della mia coalizione: lavoreremo fianco a fianco chiaramente anche con tutte le regole e la trasparenza necessarie per l’azione amministrativa in generale per una città come la nostra».
Parliamo anche di elezioni regionali: il nodo terzo mandato sembra paralizzare il centrosinistra. Lei cosa ne pensa?
«Non ritengo opportuno che si paralizzi il dibattito politico su un tema che è quello del terzo mandato. Penso che i 10 anni di governo De Luca siano stati di ottimo governo in una situazione non facile. Voglio ricordare a tutti un grandissimo risultato che è quello dell’uscita dal famoso commissariamento della sanità. La situazione non era facile: anche a causa delle politiche scellerate della destra noi ci troviamo nel mezzogiorno ad avere meno risorse rispetto a quelle che dovremmo avere. Ora è chiaro si deve aprire un confronto a livello politico discutendo di tutte le opzioni possibili. Io sono sempre per la politica piuttosto che per le decisioni sugli uomini. E resto convinto che anche l’ipotesi di una candidatura nuova e quindi diciamo di una nuova esperienza, vedrà il governatore, vicino e presente in termini di esperienza come riferimento».
I sindaci del Mezzogiorno sono impegnati nella battaglia contro l’autonomia differenziata. Teme che questa sia una sfida persa?
«Io mantengo l’ottimismo: parliamo di una battaglia che va combattuta senza se e senza ma, con grandissima tenacia perché questo significa continuare ad avere meno risorse per i comuni e per le amministrazioni del centro sud. Aggiungo un dato che forse spesso e volentieri si perde: guardate che noi siamo già vittima della famosa riforma del titolo quinto che, di fatto, ha allargato il divario tra Nord e Sud in termini di risorse disponibili. Non è un caso che si parla di autonomia differenziata oggi perché anche le regioni del Nord hanno difficoltà a sostenere finanziariamente la propria sanità. I grandi temi o le emergenze piuttosto che la diagnostica trovano fondamentalmente problemi soprattutto al nord oltre al sud»
Ha parlato di sanità: non posso non chiederle a che punto è la battaglia per la riapertura del pronto soccorso a Boscotrecase. «L’interlocuzione è sempre aperta: l’abbiamo cominciata, almeno da parte mia, a luglio quando ho assunto la carica e l’abbiamo portata avanti nei modi più istituzionalmente corretti. Abbiamo ricordato da un lato che è un obbligo del piano regionale o ospedaliero quello di aprire un dea di secondo livello. A Torre Annunziata l’abbiamo fatto ricordando che questa non è un’area normale, ma è un’area attraversata da grandi flussi di turistici di vario tipo, da quello religioso a quello ambientale, a quello storico culturale. Una zona che adesso vede anche la presenza di un grande attrattore commerciale come il Maximall: non possiamo più attendere da questo punto di vista, ma è tutta la situazione sanitaria ad essere attenzionata. Anche il tema della casa di comunità nel vecchio nosocomio va portato avanti. Aggiungo che abbiamo avuto rassicurazioni che a breve partiranno i lavori per la risistemazione dei locali del pronto soccorso: ci auguriamo di superare il tema delle professionalità che dovranno andare a lavorare al pronto soccorso, ma questo è un tema nazionale quindi ben venga anche l’aiuto e l’impegno di qualche livello superiore a quello della regione».
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