Fallimento della vecchia Salernitana: tre assoluzioni dopo 13 anni
CRONACA
3 marzo 2025

Fallimento della vecchia Salernitana: tre assoluzioni dopo 13 anni

metropolisweb

Salerno. Il Tribunale di Salerno (presidente Domenico Diograzia) ha assolto con formula piena l’ex presidente della Salernitana calcio, Antonio Lombardi, accusato di bancarotta per il fallimento della società. Insieme all’imprenditore di Vallo della Lucania sono stati assolti anche l’ex amministratore della società Antonio Loschiavo (gli imputati erano entrambi difesi dagli avvocati Giuseppe De Angelis e Gianluca D’Aiuto) e il socio di minoranza Francesco Rispoli (difeso dagli avvocati Cristina Riccardi, Alfredo Troisi e Genserico Miniaci).

In particolare, Lombardi è stato assolto “per non aver commesso il fatto” dall’accusa di bancarotta fraudolenta distrattiva e “perché il fatto non sussiste” per la bancarotta documentale post fallimentare.

Per la bancarotta semplice e reati minori tributari, il Tribunale ha invece disposto il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. La vicenda giudiziaria legata al crac della Salernitana calcio si è protratta per oltre un decennio: il decreto con cui fu disposto il rinvio giudizio fu emesso il 22 ottobre 2014, mentre la sentenza di fallimento dell’allora Salernitana calcio risale al 7 novembre 2011.

Pochi mesi prima la società sportiva era stata esclusa dal campionato di serie C ed il calcio in città era ripartito dalla serie D, con il nome di Salerno calcio, un simbolo nuovo e la proprietà targata Claudio Lotito e Marco Mezzaroma che nei successivi dieci anni sarebbe arrivata fino alla serie A. “Questo esito favorevole – commenta Lombardi – giunge al termine di un iter giudiziario particolarmente lungo e complesso, durato oltre 14 anni e mezzo.

La sentenza odierna ribadisce in sede giudiziaria quanto ho sempre sostenuto sin dall’avvio dell’inchiesta. Questa vicenda giudiziaria – conclude – ha avuto un impatto notevole sulla mia vita personale e professionale, ma ho sempre riposto piena fiducia nell’operato della magistratura, confidando che, alla fine, i fatti sarebbero stati chiariti in modo definitivo”.