Castellammare. Emergenza medici di base, al Cmi 5mila persone scoperte
CRONACA
10 marzo 2025

Castellammare. Emergenza medici di base, al Cmi 5mila persone scoperte

Tiziano Valle

Un medico è andato in pensione, un altro lo farà nel 2026. Oggi ci sono già centinaia di persone che non possono usufruire di un servizio fondamentale come quello del medico di base, dall’anno prossimo saranno 5.000. È questa la situazione che sta vivendo il rione Cmi, alla periferia nord di Castellammare di Stabia, anche perché i nuovi medici convenzionati preferiscono lavorare nel centro cittadino, piuttosto che nei quartieri, spesso mal serviti anche dal trasporto pubblico. A denunciare questa situazione è l’associazione Cmi, un vero e proprio comitato di quartiere che si sta battendo per risollevare il rione dal degrado in cui è stato lasciato ormai da troppi anni. “Dobbiamo salvare il diritto alla salute nel rione”, dice senza mezzi termini l’Associazione CMI che denuncia “una grave emergenza sanitaria”.”Attualmente, con il pensionamento di un medico di base, il quartiere sta già affrontando gravi disagi nell’accesso alle cure, ma la situazione diventerà insostenibile il prossimo anno, quando un altro medico andrà in pensione, lasciando migliaia di cittadini senza assistenza sanitaria adeguata”, spiega l’associazione attraverso una nota che scatta anche una fotografia del quartiere.”Il rione CMI conta circa 5.000 abitanti, in gran parte anziani, ed è caratterizzato dalla quasi totale assenza di mezzi di trasporto pubblici e servizi essenziali. Senza un numero sufficiente di medici di base, il diritto alla salute viene di fatto negato – continua l’associazione – Attualmente, chi cerca assistenza si scontra con un sistema inefficace: ogni giorno ci sono medici diversi, le liste fornite dall’Asl sono spesso incomplete o con indirizzi errati, e chi ha bisogno di una visita deve affrontare una trafila interminabile per trovare un medico disponibile. Inoltre, i nuovi medici che dovrebbero essere assegnati al quartiere rifiutano la sede, scegliendo di operare nel centro città”.Il problema è anche la burocrazia: “L’ASL non permette ancora il cambio di medico di base, poiché i massimali sono pieni e il sistema non è stato aggiornato – spiega l’associazione – Il risultato? Centinaia di cittadini senza medico, senza cure, senza risposte”.Da qui l’idea di lanciare una petizione rivolta al sindaco, al presidente della Regione Campania e al direttore sanitario dell’ASL.I firmatari chiedono: “L’assegnazione immediata di almeno un medico di base stabile nel quartiere – e ancora – l’aggiornamento immediato del sistema ASL, per permettere ai cittadini di cambiare medico senza ritardi burocratici; un piano di incentivi per garantire la presenza di medici nel rione CMI; l’istituzione di un presidio sanitario territoriale fisso, per garantire cure continue a chi non può spostarsi”.L’Associazione CMI invita “tutti i cittadini a firmare la petizione, affinché il diritto alla salute non venga negato a chi vive in un quartiere già privo di servizi essenziali – e conclude – Non possiamo restare in silenzio mentre il nostro quartiere viene abbandonato. La salute è un diritto, non un privilegio”.