Un’esplosione di creatività internazionale trasformerà Napoli in un vero palcoscenico a cielo aperto. Teatro, danza, musica e arti visive invaderanno spazi inediti e simbolici: è il debutto del Napoli Fringe Festival, una prima edizione che si annuncia già memorabile. La città partenopea si prepara ad accogliere un evento senza precedenti: il primo Fringe Festival della sua storia. Un’iniziativa ambiziosa che si inserisce nel programma delle celebrazioni per i 2500 anni dalla fondazione della città. Il progetto è stato promosso dal Comitato Napoli 2500 e dal Comune di Napoli e prenderà il via il 28 maggio per concludersi il 21 dicembre 2025, con un grande calendario di eventi e attività che coinvolgeranno tutta la città per tanti mesi. Il bando pubblico lanciato nei mesi scorsi, ha raccolto oltre 350 proposte artistiche, molte delle quali arrivate anche dall’estero, segno tangibile del forte richiamo culturale di Napoli e del crescente interesse verso il format Fringe, celebre per la sua libertà espressiva e sperimentale. «Il Napoli Fringe Festival – ha dichiarato il sindaco Gaetano Manfredi – rappresenta un’opportunità straordinaria per mettere in luce l’energia creativa del nostro territorio, valorizzando l’identità dei quartieri in modo da confermare la nostra vocazione policentrica. Un festival capace di trasformare l’intera città in un palcoscenico diffuso, accogliendo progetti che fondono tradizione e innovazione, in piena sintonia con lo spirito delle celebrazioni per Napoli 2500, traendo ispirazione dal bellissimo Fringe Festival di Edimburgo». «La straordinaria libertà espressiva offerta dal format Fringe ha saputo catalizzare energie creative non solo locali, ma anche internazionali, attivando una rete vivace e composita di artisti provenienti da ogni parte del mondo – ha dichiarato Laura Valente, direttore artistico di Napoli 2500 – La risposta che abbiamo ricevuto è andata ben oltre le nostre aspettative: centinaia di proposte, una varietà di linguaggi, visioni e sensibilità che confermano la vitalità del panorama artistico contemporaneo e, soprattutto, l’attrattività culturale di Napoli. Tutto ciò ci fa intuire che siamo solo all’inizio di un percorso che potrà radicarsi profondamente nel tessuto culturale della città. Esistono oggi, più che mai, tutte le condizioni affinché il Napoli Fringe Festival diventi un appuntamento stabile, atteso e riconosciuto, capace di rinnovarsi ogni anno e di raccontare Napoli attraverso l’arte, in tutte le sue forme più libere, sperimentali e inclusive». Uno dei tratti distintivi del Napoli Fringe Festival sarà il suo carattere diffuso e inclusivo: non solo teatri e gallerie, ma anche spiagge, fabbricati dismessi, piazze, fabbriche e stazioni metropolitane diventeranno scenari per spettacoli, laboratori e installazioni. Tra le location più suggestive ritroviamo: l’Albergo dei Poveri, la chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, la stazione Toledo dell’arte, il parco Vergiliano a Piedigrotta, Palazzo Donn’Anna e Monte Echia. A questi si aggiungono i quartieri popolari di Forcella, Porta Capuana, Secondigliano, San Giovanni a Teduccio e Bagnoli, in un progetto che vuole decentrare la cultura e coinvolgere l’intera cittadinanza. Il festival si articolerà in 72 alzate di sipario, 8 mesi di laboratori e coinvolgerà 280 artisti e oltre 330 operatori tra tecnici, amministrativi, staff e volontari. Un esperimento culturale che punta su innovazione, residenze artistiche, contaminazioni tra linguaggi e nuove modalità di fruizione dell’arte. L’iniziativa si inserisce in una visione più ampia della città come laboratorio culturale permanente. «Il calendario dei festeggiamenti – ha spiegato l’assessore al Turismo Teresa Armato – è stato pensato non solo per celebrare i 2500 anni di storia di Napoli, ma per farlo in modo profondo e significativo, valorizzando l’identità unica e multiforme della città. Ogni evento in programma è un tassello di un grande mosaico culturale che racconta le radici, le tradizioni e la creatività partenopea, ma che al tempo stesso guarda al presente e al futuro. Non si tratta solo di spettacolo o intrattenimento, il programma include anche appuntamenti che affrontano in maniera diretta tematiche sociali, come i pranzi di comunità, momenti di condivisione e inclusione pensati per abbattere barriere e creare nuove connessioni tra cittadini e territori. L’ambizione più grande di questo progetto è trasformare il compleanno di Napoli in molto più di una semplice ricorrenza: vogliamo che diventi un’occasione corale per raccontare la città da prospettive inedite, restituendole voce attraverso i suoi luoghi meno battuti, le sue storie spesso dimenticate e le persone che ne sono l’anima autentica. È un invito a riscoprire Napoli nella sua complessità, nella sua bellezza a volte imperfetta ma sempre vibrante, e a farlo attraverso un linguaggio condiviso, quello dell’arte e della partecipazione». Il manifesto ufficiale del Fringe Festival è stato affidato all’artista Resli Tale, che con la sua visione visiva ha saputo cogliere l’anima dinamica, popolare e internazionale dell’evento. Con questo festival, Napoli celebra il suo passato millenario e si proietta nel futuro con un progetto che unisce arte, partecipazione e rigenerazione urbana. Un Fringe che è insieme celebrazione, rivoluzione e promessa, quella di una città che continua a vivere e a raccontarsi attraverso l’arte.24
CULTURA
25 maggio 2025
Teatro, musica, danza e arti visive: prima edizione del Napoli Fringe Festival