I suoi moci sono lavati con acqua calda, la cui temperatura è regolata dalla IA
#NARWAL, TECNOMANIA
27 maggio 2025
Freo Z10, il robot con sistema anti-groviglio
Gennaro Annunziata

Narwal è un marchio relativamente giovane nel mercato della robotica domestica, ma si è già fatto notare per le sue soluzioni innovative, posizionandosi tra i primi cinque produttori di robot per la pulizia. L’azienda fa oltre 200 milioni di dollari di vendite annuali a più di 3 milioni di famiglie in 30 mercati, tra cui l’Italia.

Lanciato lo scorso 12 maggio, il Freo Z10 è un modello avanzato che integra un’aspirazione potente, il lavaggio accurato dei pavimenti con mocio ed un inedito sistema anti-groviglio, pensato per ridurre al minimo la manutenzione manuale.

Prima di entrare nei dettagli, è utile posizionare il Freo Z10 all’interno dell’ecosistema Narwal. Questo modello nasce accanto (o meglio, appena sotto) al fratello maggiore, il Freo Z10 Ultra, nuovo top di gamma dell’azienda cinese. Possiamo considerare il Freo Z10 come una versione “light” dell’Ultra, sviluppata con una strategia precisa: rinunciare ad alcune funzioni avanzate – in primis le telecamere con intelligenza artificiale per il riconoscimento di ostacoli e piccoli oggetti – per contenere i costi, senza però compromettere troppo l’esperienza d’uso.

Il Freo Z10 vanta un design elegante e minimalista. Il robot in sé ha la classica forma a disco (circa 35 cm di diametro) con una livrea bianca lucida, in linea con lo stile degli altri modelli Narwal. Le linee sono morbide e discrete, pensate per integrarsi bene in ambienti moderni senza dare nell’occhio.

Anche la stazione base – indispensabile al robot per le sue funzioni avanzate– ha un’estetica pulita. Va detto che le dimensioni della base sono importanti (44 x 45 cm per quasi 60 cm di altezza): è un blocco piuttosto grande, necessario per ospitare i serbatoi dell’acqua pulita e sporca, il sacchetto della polvere e il meccanismo di lavaggio/asciugatura dei moci. L’alloggiamento del robot è ben integrato nella base, con uno sportello frontale che si apre per consentire l’accesso ai contenitori e ai consumabili in modo semplice. Nel complesso l’impressione è quella di un prodotto premium, solido e ben rifinito. Durante la nostra prova abbiamo apprezzato dettagli come il cavo di alimentazione della base a scomparsa e la presenza di LED che segnalano lo stato del robot senza risultare troppo appariscenti. Anche in un salotto, il Freo Z10 e la sua base possono integrarsi con l’arredamento, dimensioni a parte che richiedono di trovare uno spazio dedicato.

La potenza aspirante è uno dei punti di forza del Narwal Freo Z10. Il robot vanta un’aspirazione massima di 15.000 Pascal, un valore ben al di sopra della media, che si traduce in un’elevata capacità di raccogliere sporco di ogni tipo: dalla polvere fine ai peli di animali, fino a detriti più consistenti sui tappeti. Nei nostri test, impostando la modalità di aspirazione alla potenza massima, abbiamo visto il Freo Z10 riuscire a estrarre lo sporco annidato persino tra le fibre di tappeti a pelo corto, lasciando le superfici visibilmente pulite.

La rumorosità in modalità turbo è percepibile (come prevedibile con 15k Pa di suzione), ma per le pulizie quotidiane spesso non è necessario utilizzare sempre la massima potenza: il robot è in grado di modulare autonomamente l’aspirazione grazie a un sensore intelligente delle particelle, che rileva la quantità di polvere e sporco e regola in tempo reale la potenza per evitare sprechi e ottimizzare la pulizia. Questo, ad esempio, significa che passando da un pavimento duro relativamente pulito a un tappeto molto polveroso, il Freo Z10 aumenterà da solo la forza aspirante sul tappeto e poi la ridurrà tornando sul pavimento. In questo modo si ottiene una pulizia efficace dove serve, senza alzare inutilmente il rumore o consumare troppa batteria nelle zone poco sporche.

Oltre alla potenza, l’altro elemento distintivo è il sistema anti-groviglio DualFlow, vero fiore all’occhiello di questo modello. Chi convive con persone dai capelli lunghi o con animali domestici sa bene quanto possa essere frustrante dover ripulire a mano le spazzole dei robot aspirapolvere, spesso piene di capelli e peli avvolti attorno ai rulli. Narwal risolve questo problema: il Freo Z10 è progettato per prevenire attivamente i grovigli sia sulla spazzola centrale sia su quelle laterali.

La spazzola principale è di tipo “flottante” (montata su un supporto ammortizzato) così da aderire meglio al pavimento e allo stesso tempo ridurre la probabilità che fili e capelli vi si incastrino. Le due spazzole laterali, poi, sono auto-districanti: ruotano e si muovono con una dinamica particolare che permette di sciogliere in nodi ed evitare l’accumulo di peli, convogliandoli verso il canale di aspirazione.

In pratica le spazzoline cambiano periodicamente la loro forma da una V a una linea retta, in modo da liberarsi dei capelli e spingerli sotto al robot, dove la potente aspirazione li risucchia. Si tratta di una soluzione ingegnosa, certificata da test di laboratorio con tasso di groviglio pari a zero secondo Narwal (dati SGS). Possiamo confermare che il sistema funziona: dopo diversi cicli di pulizia, non abbiamo mai trovato capelli attorcigliati attorno alle spazzole, un bel passo avanti rispetto ai robot tradizionali.

In circa due settimane di utilizzo in una casa con un cane e due persone con capelli lunghi, il rullo centrale del Freo Z10 era quasi pulito, se si eccettua qualche filo isolato facilmente rimovibile. Anche le spazzoline laterali erano libere da accumuli di peli. L’unico piccolo inconveniente che abbiamo notato è un leggero rumore meccanico quando le spazzole laterali eseguono il movimento di auto-pulizia: un ticchettio appena percepibile dovuto al meccanismo che piega le braccia delle spazzole. In definitiva, però, la tecnologia DualFlow ci ha convinti: addio allo stress di dover tagliare capelli incastrati nei rulli, il Freo Z10 si occupa da solo di questo “sporco lavoro”.

Oltre ad aspirare la polvere, il Freo Z10 lava anche i pavimenti con un sistema a doppio mocio rotante. Capovolgendo il robot, infatti, troviamo due dischi in microfibra (i “mop”) montati nella parte posteriore, che ruotano ad alta velocità e premono sul suolo per rimuovere macchie e aloni. Narwal ha adottato una soluzione particolare per massimizzare l’efficacia: i panni hanno forma triangolare e lavorano in coppia con una tecnologia chiamata EdgeReach.

In pratica, quando il robot si avvicina a un angolo della stanza o lungo i battiscopa, uno dei due mop si estende leggermente oltre il bordo del robot e compie un movimento oscillatorio (chiamato EdgeSwing) che gli permette di pulire fin quasi a toccare il muro. All’atto pratico, questo significa che il Freo Z10 riesce a lavare punti dove molti altri robot non arrivano, riducendo la classica striscia sporca lungo i battiscopa.

Durante le nostre prove abbiamo osservato il robot affrontare gli angoli della cucina: uno dei due mop avanzava e strusciava proprio nell’angolino, rimuovendo polvere e piccole macchie che spesso richiedono un passaggio manuale con lo straccio. La pressione a terra di 8 Newton esercitata dai mop garantisce un attrito costante sul pavimento, sufficiente a tirare via anche lo sporco più ostinato.

Abbiamo volutamente lasciato seccare alcune gocce di caffè e di sugo sul pavimento della cucina per testare il robot: il Freo Z10 ha rilevato le macchie e le ha affrontate con più passate, fino a rimuoverle quasi del tutto. Grazie al movimento a frizione alternata dei due mop (che imitano lo strofinio manuale), macchie come marmellata appiccicata o ketchup secco da un paio di giorni vengono attaccate con decisione – Narwal dichiara che persino chiazze di salsa essiccate da 72 ore possono essere eliminate – e in effetti le nostre prove confermano che il robot non si arrende facilmente: se rileva ancora sporco, torna sui punti critici finché il pavimento non è pulito.

Un aspetto smart è la gestione combinata di aspirazione e lavaggio: il Freo Z10 sa riconoscere le diverse superfici e lo sporco, decidendo in tempo reale come agire. Ad esempio, se il robot individua un’area con molta polvere o briciole, può concentrare lì l’aspirazione prima di passare il mocio, per evitare di bagnare lo sporco secco. Viceversa, se intercetta una macchia liquida, è programmato per sollevare leggermente il rullo aspirante e intervenire subito con i mop evitando di aspirare liquidi. Questa sorta di intelligenza nella pulizia ricorda da vicino la modalità Freo Mode introdotta sul modello Ultra, dove l’AI sceglieva in autonomia tra aspirare, passare il panno o entrambe le cose.

Nel Freo Z10, pur privo di telecamere, ritroviamo un principio di funzionamento analogo grazie ai suoi sensori: il robot distingue polvere da macchie e adatta il suo comportamento in modo da ottimizzare il risultato finale senza lasciare tracce o aloni. Nei fatti, abbiamo visto il Z10 comportarsi in maniera furba: su pavimento chiaro dove c’era dello zucchero sparso, ha preferito aspirare più volte la zona prima di procedere con il passaggio umido; in un’altra occasione, davanti a una piccola chiazza appiccicosa, il robot ha insistito in modalità lavaggio con movimenti incrociati (avanti-indietro e destra-sinistra, un po’ come farebbe una persona con il mocio) finché la macchia non è sparita. Questa pulizia incrociata a matrice entra in azione automaticamente quando viene rilevato uno sporco ostinato, e abbiamo notato che è davvero efficace per lasciare il pavimento immacolato.

Per proteggere i tappeti durante la fase di lavaggio, i mop del Freo Z10 si sollevano leggermente (circa 12 mm) quando il robot deve passare su una moquette o un tappeto: in questo modo non li bagna. Il sensore riconosce automaticamente i tappeti e segnala all’algoritmo di evitare di passarci col mocio attivo: quindi o il robot li evita del tutto durante il lavaggio oppure, se deve attraversarli per raggiungere un’altra stanza, lo fa con i mop sollevati e asciutti.

Per le case con molti tappeti o con zone dedicate ai bambini, la gestione via app consente di impostare zone off-limits per il lavaggio, così da stare tranquilli che i tappeti restino asciutti.

Passiamo ora al cervello del Freo Z10: come si muove il robot in casa e come possiamo controllarlo. Pur essendo un dispositivo ricco di tecnologia, l’esperienza d’uso che abbiamo avuto è stata semplice e lineare, grazie soprattutto a un’app ben progettata e a un sistema di navigazione collaudato. Il robot mappa la casa utilizzando un sensore LiDAR a torretta posto sulla sommità al centro del robot e altri sensori a 360° per il rilevamento degli ostacoli. Non sono presenti telecamere frontali sul Freo Z10 – a differenza del modello Ultra – quindi niente riconoscimento visivo avanzato di oggetti.

Tuttavia, la navigazione ci è parsa ugualmente precisa ed efficiente: il LiDAR crea una mappa accurata delle stanze e permette al robot di muoversi evitando pareti, mobili e ostacoli voluminosi con ottima destrezza. Durante le nostre pulizie di prova, il Z10 non è mai rimasto incastrato sotto sedie o tavolini, e non lo abbiamo trovato a spingere ostinatamente contro qualche ostacolo come a volte accade con robot meno sofisticati. Certo, l’assenza di videocamere significa che piccoli oggetti imprevisti (es. un calzino dimenticato a terra, un cavo sottile, o – scenario temuto da tutti i proprietari di animali – un bisognino del cucciolo) potrebbero non essere riconosciuti a distanza: il laser vede ostacoli più grandi e fissi, ma non “capisce” la natura di quelli piccoli come farebbe una AI con telecamera. Questo è un compromesso da tenere presente: se in casa lasciamo spesso oggetti sul pavimento, un robot con visione AI (come il Freo Z10 Ultra o il Freo Z Ultra) potrebbe gestirli meglio riconoscendoli e aggirandoli. Nel nostro caso abbiamo preparato l’ambiente rimuovendo cavi sparsi e piccole cianfrusaglie dal suolo prima di avviare le pulizie, e il Freo Z10 non ha mai avuto problemi di sorta. Anzi, la precisione dei movimenti ci ha sorpreso positivamente: il robot accosta ai muri senza toccarli, seguendo linee dritte, e nei vari cicli di pulizia non abbiamo notato urti violenti contro i mobili (segno che i suoi sensori riescono a rallentare in prossimità degli ostacoli). In sintesi, pur senza “occhi” digitali, il Freo Z10 si muove con intelligenza sfruttando radar laser e infrarossi, offrendo una navigazione affidabile e sicura.

L’app Narwal è il fulcro del controllo e consente di personalizzare a fondo l’attività del robot. Dopo aver collegato il dispositivo al Wi-Fi di casa e completato una mappatura iniziale (che il robot esegue in modo del tutto automatico durante il primo giro), nell’app compare la piantina della nostra abitazione (anche su più piani).

A questo punto possiamo fare molte cose: nominare le stanze, unire o dividere ambienti se la suddivisione automatica non ci soddisfa, impostare zone di pulizia mirata (per dire al robot di pulire solo una porzione specifica, ad esempio sotto al tavolo da pranzo) e creare zone no-go o no-mop (aree dove il robot non deve passare, utili per proteggere, ad esempio, una ciotola dell’acqua del cane o un tappeto delicato). Possiamo inoltre decidere in ogni stanza quale trattamento applicare: solo aspirazione, solo lavaggio, oppure entrambi in sequenza. Questo livello di controllo granulare ci è piaciuto molto, perché permette di adattare la pulizia alle proprie esigenze: ad esempio, in cucina vogliamo aspirare e lavare ad ogni ciclo, mentre in camera da letto magari passare solo l’aspirapolvere e lavare il pavimento in legno più raramente. Tutto questo si imposta facilmente dall’app con pochi tap.

Un altro aspetto interessante è l’intelligenza artificiale Freo Mind 2.0 Pro integrata nel robot: in pratica il sistema impara dalle abitudini dell’utente e ottimizza le strategie di pulizia col passare del tempo. Dopo qualche settimana di utilizzo, idealmente il robot dovrebbe “capire” quali aree di casa si sporcano di più e quando, proponendo piani di pulizia personalizzati. Nel breve periodo del nostro test non abbiamo potuto verificare grandi cambiamenti nell’approccio del robot (servirebbero più mesi per valutare l’apprendimento), ma l’idea che l’AI adatti gradualmente i percorsi e l’intensità di pulizia è interessante, soprattutto in case con animali o bambini dove lo sporco compare in modo non sempre prevedibile.

L’app permette anche di programmare pulizie pianificate (es. tutti i giorni alle 9, oppure diversi orari per diversi giorni della settimana) e di scegliere modalità speciali, come la pulizia di mantenimento silenziosa durante la notte in una zona circoscritta, oppure la modalità spot per pulire rapidamente un piccolo disastro (ad esempio, se crolla un vaso di terra, possiamo portare il robot lì e fargli fare qualche passata concentrata).

In termini di integrazione smart home, Freo Z10 può essere collegato agli assistenti vocali più diffusi. Non abbiamo avuto difficoltà a collegarlo ad Alexa, ad esempio, e a impartire comandi vocali base (“Alexa, avvia pulizia”, “Alexa, manda il robot in carica”).

Una nota speciale merita la gestione delle mappe da parte dell’app Narwal. Abbiamo notato che la mappa viene aggiornata dinamicamente ogni volta che il robot pulisce: ad esempio, se spostiamo un tappeto o un mobile, il Freo Z10 ridisegna la piantina per riflettere il cambiamento.

L’app è chiara, ricca di opzioni e stabile, e l’esperienza d’uso molto fluida: in nessun momento abbiamo riscontrato crash o comandi non recepiti. Da segnalare infine che il Freo Z10 non disponendo di videocamere a bordo, non offre funzioni di telecamera di sorveglianza. A nostro avviso, la rinuncia è accettabile: quello che serve per la pulizia c’è tutto, della “videosorveglianza su ruote” si può anche fare a meno.

La stazione base multifunzione del Freo Z10 non è un semplice punto di ricarica ma un vero e proprio assistente per la manutenzione automatica. Infatti svuota la polvere dal robot, lava i mop sporchi, li asciuga e mantiene tutto pronto per la sessione successiva. Il risultato è che l’utente deve intervenire di rado, riducendo al minimo la fatica di gestione quotidiana.

Dopo ogni ciclo di pulizia, quando il robot rientra alla base, avvengono più operazioni in sequenza: lo svuotamento automatico del contenitore della polvere, il lavaggio dei mop e l’asciugatura ad aria calda. Lo svuotamento avviene tramite un potente aspiratore nel dock che risucchia lo sporco dal robot e lo convoglia in un sacchetto da 2,5 litri all’interno della base comprimendolo. Questo sacchetto è grande a sufficienza da contenere fino a 2-3 mesi di sporco (Narwal dichiara fino a 120 giorni di autonomia senza doverlo cambiare, valore che ovviamente varia a seconda di quanto spesso puliamo e quanto sporco c’è in casa). Nei circa 15 giorni di prova non siamo nemmeno arrivati a riempire un quarto del sacchetto, segno che l’autonomia potrebbe davvero superare i due mesi in un appartamento medio prima di dover pensare alla sostituzione.

Il lavaggio dei mop è un altro punto cruciale: la base dispone di due serbatoi d’acqua, uno per l’acqua pulita e uno per l’acqua di scarico, più un piccolo serbatoio per il detersivo.

Quando il robot si posiziona nella base, i due mop vengono immersi e strofinati con acqua (e detergente) per eliminare lo sporco raccolto. Il ciclo utilizza acqua calda, con temperatura tra  45 e 75 °C regolata da IA, che assicura una pulizia più profonda e l’eliminazione del 99,9% dei batteri dai panni.

Narwal fornisce un suo detergente specifico, formulato per non fare schiuma (così da non lasciare residui appiccicosi a terra). La base dosa automaticamente una piccola quantità di detergente nell’acqua (in rapporto 1:200 secondo l’azienda) in modo da migliorare la capacità pulente senza esagerare. In pratica c’è una bottiglietta da inserire nell’apposito scomparto, e il robot ne usa poche gocce a ogni lavaggio.

Dopo il lavaggio, i mop vengono strizzati e la base attiva una ventola che asciuga i panni con aria calda a circa 40 °C. Questo processo di asciugatura dura diversi minuti ma avviene in silenzio, e serve a evitare che i panni umidi restino bagnati a lungo sviluppando muffe o cattivi odori – problema ben noto a chi ha utilizzato robot lavapavimenti senza asciugatura automatica. Nel caso del Freo Z10, non abbiamo mai avvertito odori sgradevoli: i mop escono tiepidi e asciutti, pronti all’uso. Anche il contenitore interno della polvere nel robot viene aerato durante la permanenza in base, per prevenire odori stantii di polvere (un bel plus per chi ha il naso fino).

Quanta manutenzione manuale resta dunque all’utente? Davvero poca. Oltre a svuotare il sacchetto della polvere ogni qualche mese, l’unica incombenza regolare è riempire il serbatoio dell’acqua pulita e svuotare quello dell’acqua sporca. La capacità di questi serbatoi permette comunque diversi cicli di pulizia senza intervento. Nulla di troppo impegnativo: rifornire e scaricare l’acqua è un’operazione semplice, grazie ai comodi secchielli estraibili dal top della base. Certo, per chi desiderasse la completa autonomia esistono soluzioni ancora più spinte (Narwal propone un kit opzionale per collegare la base direttamente all’impianto idrico casalingo, così da non dover più pensare alle taniche d’acqua), ma parliamo di setup avanzati. Già con la dotazione standard, il Freo Z10 è in grado di pulire per giorni senza alcun intervento umano, e questa è una libertà a cui ci si abitua in fretta.

Per il resto, la manutenzione periodica del robot richiede giusto di dare un’occhiata ogni tanto alle spazzole per rimuovere eventuali residui (nel nostro caso quasi nulla, grazie al sistema anti-groviglio) e sostituire i mop a fine vita utile. Questi ultimi hanno forma triangolare, non comunissima, ma Narwal li vende come ricambi e vanno cambiati dopo molti mesi di uso intenso, quando iniziano a logorarsi.

Tirando le somme, il Freo Z10 riduce davvero al minimo lo sforzo umano: aspirazione, lavaggio, pulizia dei panni, asciugatura e svuotamento polvere avvengono in autonomia. L’utente interviene sporadicamente per poche semplici operazioni, il che rende questo robot molto vicino al sogno della “casa che si pulisce da sola”.

Infine, il prezzo: 899 euro di listino (799 euro in offerta lancio) collocano il Freo Z10 nella fascia medio-alta, con un rapporto qualità-prezzo molto competitivo considerate le funzionalità offerte. Su Amazon o sul sito Narwal in promozione fino all’8 giugno, con un pacchetto accessori in omaggio del valore di 149,99 euro, si propone come un best buy per chi desidera un robot lava-aspira evoluto restando sotto la soglia dei mille euro.

Gennaro Annunziata