Israele-Iran, siamo a un passo da una guerra mondiale?
AGORÀ
15 giugno 2025
Israele-Iran, siamo a un passo da una guerra mondiale?
metropolisweb

La domanda che oggi tutti si pongono mette i brividi: “Il conflitto Iran-Israele rischia di allargarsi a livello mondiale?”. Il quesito non solo è legittimo, ma profondamente urgente. La risposta più sincera è: “Sì, il rischio è concreto”.

Ma per comprendere perché e quali siano i rischi di questo “domino infernale”, è necessario analizzare in modo chiaro e completo il quadro attuale, i possibili sviluppi e le implicazioni su più livelli: militare, geopolitico, economico e sociale.

 

Perché il conflitto può allargarsi: le dinamiche del rischio globale

 

La natura degli attori coinvolti

 

Non è solo una guerra tra due Stati sovrani: il confronto Iran-Israele è ormai un sistema interconnesso di alleanze, rivalità e ideologie. Israele è un alleato chiave degli Stati Uniti. L’Iran è sostenuto da Russia e Cina in chiave anti-occidentale.

L’Iran guida una rete di proxy regionali: Hezbollah in Libano, milizie sciite in Siria e Iraq, Houthi nello Yemen. Israele è parte di un blocco regionale con Arabia Saudita, Emirati, Egitto.

 

La svolta degli ultimi giorni

 

Israele ha lanciato un attacco su larga scala contro l’Iran, colpendo obiettivi sensibili, anche legati al programma nucleare. L’Iran ha risposto con una massiccia rappresaglia e ha giurato vendetta, parlando apertamente di “guerra aperta”. Gli Stati Uniti hanno mobilitato asset militari in Medio Oriente. Trump ha dichiarato che, se necessario, “colpirà con tutta la forza disponibile”.

 

Il coinvolgimento degli attori globali

 

Stati Uniti: rischiano un coinvolgimento diretto in caso di attacco a basi o alleati regionali.

Russia: ha condannato Israele, è legata a Teheran da un trattato strategico e cerca di spostare l’attenzione internazionale dall’Ucraina al Medio Oriente.

Cina: mantiene una posizione più prudente, ma critica apertamente Israele e cerca di posizionarsi come mediatore globale.

Europa: spaccata tra sostegno a Israele, preoccupazioni per il nucleare iraniano e ansia per le conseguenze economiche.

 

Rischi immediati e scenari a cascata

 

Escalation regionale

 

Libano: Hezbollah è già in campo con missili lanciati nel nord di Israele. Un attacco massiccio da parte di Israele su Beirut o la valle della Bekaa potrebbe scatenare una seconda guerra del Libano.

Siria e Iraq: basi Usa sotto attacco da parte di milizie pro-Iran. Gli Usa potrebbero colpire in risposta, coinvolgendo pienamente la regione.

Arabia Saudita, Giordania, Emirati: rischiano di essere trascinati in un conflitto che infiamma l’intero Medio Oriente.

 

Coinvolgimento Globale

 

Intervento diretto Usa e Nato: se l’Iran dovesse colpire Israele con armi strategiche o attaccare obiettivi americani, gli Stati Uniti sarebbero obbligati a rispondere.

La Nato potrebbe essere chiamata in causa. Russia e Cina potrebbero non restare neutrali. Non è detto che intervengano militarmente, ma possono destabilizzare altri teatri (es. Taiwan, Ucraina).

Minaccia nucleare: con siti iraniani colpiti, cresce la possibilità che Teheran acceleri la corsa alla bomba. Israele, che possiede un arsenale atomico non dichiarato, potrebbe sentirsi autorizzato a colpire preventivamente.

 

Ripercussioni globali: il domino infernale

 

Economia e mercati: Petrolio alle stelle. Lo Stretto di Hormuz, da cui transita il 30% del greggio mondiale, è a rischio blocco. Già oggi i futures sul petrolio sono in forte rialzo.

Inflazione: aumenti energetici alimentano nuova instabilità economica, specialmente in Europa.

Shock finanziari: mercati in caduta, fuga di capitali dai paesi emergenti, aumento della volatilità delle valute.

 

Diritto internazionale e crisi umanitaria

 

Violazioni massicce dei trattati: bombardamenti su centrali nucleari e città, uso di armi non convenzionali, stragi di civili.

Profughi e sfollati: milioni di persone rischiano di fuggire dal Libano, dalla Siria, dall’Iran. L’Europa potrebbe essere il primo approdo.

Minaccia terroristica globale: l’Isis e altri gruppi jihadisti potrebbero approfittare del caos per rilanciarsi, colpendo in Medio Oriente e in Europa.

 

Dove ci sta portando tutto questo?

 

Il conflitto Iran-Israele è l’incendio che può propagarsi all’intera architettura della sicurezza globale, già indebolita da Ucraina, Taiwan e instabilità africana. Non è più solo una guerra tra nemici storici: è un banco di prova per l’equilibrio tra potenze mondiali, un test sulla tenuta del sistema multilaterale, e soprattutto, un rischio concreto per la pace nel Mediterraneo e in Europa.

 

Conclusione

 

Sì, il conflitto può diventare mondiale. Non (ancora) nei termini di una guerra planetaria con eserciti schierati ovunque, ma in quelli di un conflitto sistemico, a più livelli, con effetti devastanti e ramificati: geopolitici, economici, energetici, sociali.

Il “domino infernale” può cominciare da una scintilla tra Teheran e Tel Aviv, ma cadere sulle capitali di tutto il mondo.

Serve ora una diplomazia forte, credibile, multilaterale — e serve subito. Ogni ora persa può essere un passo verso il punto di non ritorno.