Con il lancio del nuovo Mavic 4 Pro, DJI, l’azienda cinese leader nel settore dei droni civili e professionali, inaugura un nuovo capitolo nell’innovazione. Il Mavic 4 Pro, infatti, non è solo un’evoluzione tecnologica rispetto ai suoi predecessori, ma rappresenta un vero punto di svolta, capace di ridefinire i confini della navigazione aerea e della produzione di contenuti video. Quello che colpisce subito, leggendo le prime specifiche tecniche, è la capacità di combinare un’autonomia di volo da record – ben 51 minuti – con prestazioni fotografiche e video di livello cinematografico.
Osservando il Mavic 4 Pro si riconosce subito la firma inconfondibile di DJI: il corpo aerodinamico e compatto è progettato per offrire stabilità anche nelle condizioni più impegnative e riflette la filosofia del marchio, fatta di linee pulite, superfici levigate e soluzioni ingegneristiche che mettono al primo posto la praticità d’uso. La scocca, realizzata in materiali compositi avanzati, garantisce al tempo stesso robustezza e leggerezza.
Il telaio pieghevole consente di richiudere rapidamente le braccia con le eliche, riducendo l’ingombro e facilitando il trasporto. Con un peso di poco superiore a un chilogrammo e dimensioni compatte da chiuso (257,6 × 124,8 × 103,4 mm), il Mavic 4 Pro rientra nella fascia dei dispositivi facilmente trasportabili, anche in uno zaino compatto, senza compromessi in termini di prestazioni e affidabilità.
Sul frontale, l’attenzione viene subito catturata dal modulo gimbal Stabilizzatore Infinity, un autentico gioiello di ingegneria meccanica e microelettronica che ospita tre camere.
È protetto da una calotta trasparente, facilmente rimovibile, che protegge le ottiche durante il trasporto.
Il vano batteria, situato nella parte posteriore del drone, è progettato con un sistema di aggancio sicuro e facilmente accessibile, così da consentire una sostituzione rapida ed efficiente. La porta di ricarica USB-C e lo slot per la scheda microSD sono protetti da appositi tappi, a garanzia della massima sicurezza anche in ambienti polverosi o umidi.
Le eliche, infine, sono progettate per offrire la massima silenziosità in volo e un’elevata efficienza aerodinamica, mentre il sistema di aggancio rapido semplifica le operazioni di sostituzione.
Il Mavic 4 Pro si presenta non solo come una capolavoro di miniaturizzazione tecnologica, ma anche come uno strumento di lavoro robusto, affidabile e curato nei minimi dettagli, pronto ad affrontare sessioni di volo prolungate e condizioni operative anche particolarmente impegnative.
Rispetto ai precedenti modelli della serie, siamo di fronte a un prodotto che porta le tecnologie di bordo a un livello superiore. Il sistema di propulsione più efficiente, la batteria da 95 Wh e le nuove eliche assicurano prestazioni finora irraggiungibili.
La vera rivoluzione, però, è nel reparto imaging e nella sua gestione, ambiti in cui il Mavic 4 Pro si spinge oltre quanto il mercato dei droni consumer e prosumer avesse offerto fino ad oggi.
La presenza di tre fotocamere, una principale Hasselblad e due teleobiettivi, apre scenari creativi del tutto inediti.
La fotocamera principale Hasselblad, dotata di un nuovo sensore CMOS 4/3 da 100 MP, rappresenta un notevole salto di qualità rispetto al già eccellente sensore del Mavic 3. Oltre alla risoluzione impressionante, il vero punto di forza di questa camera è la fedeltà cromatica garantita dal sistema Hasselblad Natural Color Solution (HNCS), che consente di catturare paesaggi naturali, tramonti o soggetti complessi restituendo una palette colori estremamente realistica, perfettamente equilibrata e fedele alla scena originale. L’apertura variabile della fotocamera consente ottime prestazioni al buio (f/2.0) e effetti creativi come le stelle a 10 punte chiudendo a f/11. Supporta scatti RAW con sovrapposizione fino a 5 fotogrammi.
Ad affiancarla troviamo due teleobiettivi con ampio sensore CMOS: il primo, un tele medio da 70 mm, utilizza un sensore CMOS da 48 MP e si distingue per la capacità di “schiacciare” le prospettive, ideale per realizzare ritratti aerei spettacolari o video con movimenti orbitali della camera.
Il secondo teleobiettivo spinge la portata ancora oltre, grazie a una lunghezza focale equivalente a 168 mm, e utilizza un sensore CMOS da 50 megapixel in formato 1/1,5″. La presenza di algoritmi di stabilizzazione specifici per questa ottica consente di compensare efficacemente le vibrazioni e di mantenere la massima nitidezza anche durante le riprese a lunga distanza. Questo teleobiettivo è ideale per inquadrare soggetti lontani, restituendo immagini di straordinaria chiarezza e con un effetto di compressione prospettica simile a quello degli zoom professionali anche quando il drone vola ad alta quota o si trova a operare in condizioni ambientali impegnative. Nonostante la distanza dal soggetto, la resa dei dettagli rimane elevata grazie anche al supporto della doppia ISO nativa, caratteristica condivisa da tutte e tre le fotocamere, che riduce il rumore digitale sia in piena luce che in condizioni di illuminazione più difficili.
Le tre fotocamere del Mavic 4 Pro sono progettate per operare in perfetta sinergia.
L’intero sistema supporta profili colore avanzati a 10 bit, come D-Log, D-Log M e HLG, garantendo coerenza cromatica tra le ottiche e un controllo creativo quasi totale in fase di post-produzione. In pratica, sia che si utilizzi il modulo principale che uno dei due teleobiettivi, si otterrà una resa cromatica uniforme e una gamma dinamica di altissimo livello: fino a 16 stop per la fotocamera principale, circa 14 stop per il tele medio e 13 stop per il teleobiettivo a lungo raggio.
Funzioni come i panorami liberi o la modalità “Soggetto in evidenza” permettono poi di gestire con precisione la composizione, anche in situazioni complesse o affollate.
Sul fronte video, il DJI Mavic 4 Pro non conosce compromessi: la camera principale Hasselblad arriva a registrare in HDR 6K/60fps, con una gamma dinamica dichiarata di circa 16 stop, livello che fino a poco tempo fa era appannaggio di camere professionali da decine di migliaia di euro. Gli altri due obiettivi, pur con specifiche leggermente inferiori (HDR 4K/60fps, gamma dinamica di 14 e 13 stop), garantiscono comunque una qualità di livello superiore a qualunque altro drone della stessa fascia di prezzo.
A rendere ancora più interessanti le riprese, la possibilità di girare in slow motion: sia la camera principale che la tele media supportano il 4K/120fps, mentre la tele standard arriva a 4K/100fps. Questo significa poter immortalare azioni rapide, scene sportive o soggetti dinamici con una fluidità sorprendente e con una ricchezza di dettagli che rende superfluo l’uso di attrezzatura aggiuntiva.
Dal punto di vista della codifica, DJI propone due configurazioni del Mavic 4 Pro per soddisfare esigenze diverse. La versione standard integra 64 GB di memoria interna e adotta una compressione efficiente in H.265 a 10 bit, che assicura un’eccellente qualità d’immagine mantenendo dimensioni contenute dei file.
Per i professionisti più esigenti, invece, è disponibile la Creator Combo, dotata di SSD interno da 512 GB e in grado di registrare in formato ALL-Intra 4:2:2 ad alto bitrate, offrendo la massima qualità e una maggiore flessibilità in fase di editing.
In entrambi i casi, la possibilità di trasferire rapidamente i contenuti tramite QuickTransfer e Wi-Fi 6 a velocità di 80 MB/s rende semplice e veloce la gestione dei files, anche senza bisogno di rimuovere il drone dallo zaino. Il sistema consente il download in background, ottimizzando ulteriormente il tempo sul campo e facilitando il workflow dal set al montaggio.
La caratteristica che però davvero distingue il Mavic 4 Pro da qualunque altro concorrente è senza dubbio lo Stabilizzatore Infinity, il primo nella gamma DJI a offrire una rotazione illimitata a 360° della testa della fotocamera. Questo gimbal a tre assi, dalla forma circolare e dal design completamente rinnovato, consente movimenti prima inimmaginabili su un drone compatto. Grazie a questa tecnologia, la fotocamera può ruotare liberamente su se stessa senza mai incontrare limiti meccanici, spalancando possibilità creative mai viste finora. È possibile realizzare riprese uniche, come le celebri “angolazioni olandesi” (dutch tilt), con inclinazioni accentuate che donano un effetto dinamico all’immagine. Ma non si tratta solo di effetti scenografici: la libertà di movimento consente movimenti di camera inediti, capaci di seguire soggetti in modo sorprendente, ruotando la visuale mentre il drone avanza, per effetti spettacolari e dal forte impatto visivo. Un’ulteriore caratteristica di questo sistema è la capacità di inclinare la fotocamera verso l’alto fino a 70° e verso il basso di 90°, permettendo così di inquadrare soggetti sia sopra che sotto il drone, oppure di realizzare spettacolari riprese verticali verso il cielo o il suolo. Infine, la possibilità di orientare la fotocamera in verticale pura, resa possibile dalla rotazione sferica del gimbal, offre una flessibilità creativa inedita, particolarmente preziosa per chi produce contenuti destinati ai social o a piattaforme che prediligono il formato verticale.
Grazie all’app DJI Fly è possibile accedere a modalità automatiche QuickShot che sfruttano la rotazione continua del gimbal, permettendo con un solo tap di creare clip preimpostate in cui la fotocamera ruota attorno al soggetto, regalando effetti cinematografici sorprendenti. I piloti più esperti, invece, possono controllare manualmente la velocità e la direzione di rotazione del gimbal, per personalizzare ogni singola ripresa secondo le proprie esigenze artistiche.
La sicurezza operativa è da sempre un pilastro per DJI, e il Mavic 4 Pro introduce innovazioni significative anche sotto questo aspetto. Il corpo del drone integra una serie di sensori distribuiti su ogni lato per garantire una consapevolezza ambientale totale: sei sensori fisheye ad alta sensibilità, abbinati a doppi processori, sono posizionati nella parte frontale, posteriore, laterale e inferiore, assicurando un rilevamento ostacoli omnidirezionale che resta efficace anche in condizioni di scarsa illuminazione. Sulla parte inferiore si trovano anche le luci LED per facilitare l’atterraggio automatico e i sensori di posizionamento visivo.
Il sistema di evitamento degli ostacoli, attivo ora fino a 18 m/s, consente di volare in sicurezza anche in ambienti complessi, come canyon naturali, foreste o aree urbane densamente costruite, riducendo drasticamente il rischio di collisioni.
La funzione ActiveTrack 360° è stata ulteriormente migliorata per operare in condizioni di luce ridotta, mantenendo il soggetto sempre a fuoco anche se momentaneamente nascosto da ostacoli come alberi o strutture.
Di particolare rilievo è anche il posizionamento visivo avanzato e la capacità di memorizzare i percorsi di volo: anche in caso di perdita del segnale GPS, il Mavic 4 Pro può tornare automaticamente al punto di partenza grazie alla funzione Return to Home, sfruttando la mappatura visiva in tempo reale.
Se la qualità foto e video rappresenta il fiore all’occhiello del Mavic 4 Pro, la sua autonomia di volo è senza dubbio la vera arma segreta. Con un tempo massimo dichiarato di 51 minuti, questo drone si posiziona nettamente sopra la media di settore. Un valore che fa davvero la differenza, soprattutto in ambito professionale, dove spesso il tempo per studiare la composizione migliore o ripetere riprese complesse è limitato.
Questo risultato straordinario non è dovuto soltanto alla nuova batteria da 95 Wh, ma anche all’ottimizzazione del sistema di propulsione e a un telaio reso ancora più efficiente. Il Mavic 4 Pro è così in grado di raggiungere velocità di punta di 90 km/h con un raggio operativo di ben 41 chilometri. Prestazioni che fino a poco tempo fa erano appannaggio esclusivo di modelli industriali e che oggi aprono nuove possibilità, dalla mappatura di vaste aree alle riprese di eventi outdoor, senza più la necessità di interrompere frequentemente il volo per ricaricare.
DJI Mavic 4 Pro introduce una gestione intelligente della ricarica, pensata per ottimizzare ogni fase del lavoro sul campo. L’adattatore da 240 W, abbinato all’hub di ricarica parallela, permette di ricaricare una batteria in circa 50 minuti oppure tre batterie contemporaneamente in soli 90 minuti, riducendo sensibilmente i tempi di attesa e consentendo di affrontare anche le sessioni di lavoro più lunghe e impegnative senza interruzioni. Un’altra funzione particolarmente apprezzata dai professionisti è la possibilità di trasformare l’hub in un power bank da 100 W, così da poter ricaricare rapidamente dispositivi mobili o laptop direttamente sul set.
A tutto questo si aggiunge la pratica funzione di accumulo di energia: il sistema è infatti in grado di trasferire la carica residua da più batterie a quella con il livello più alto, massimizzando la disponibilità di energia e riducendo il rischio di fermi operativi durante una giornata intensa di riprese.
Altra innovazione di grande rilievo è il sistema di trasmissione DJI O4+, che garantisce la trasmissione di immagini in HDR a 10 bit fino a una distanza di 30 km, mantenendo prestazioni elevate anche in presenza di forti interferenze radio, come quelle tipiche degli ambienti urbani. Grazie all’impiego di algoritmi proprietari e alle antenne multibeam di livello enterprise, la connessione tra drone e radiocomando resta sempre stabile e affidabile, riducendo al minimo il rischio di perdita del segnale anche durante voli particolarmente impegnativi o a distanza elevata.
Il nuovo radiocomando DJI RC Pro 2, progettato appositamente per il Mavic 4 Pro, rappresenta una vera e propria “cabina di regia” portatile. È dotato di un display Mini-LED da 7 pollici ad altissima luminosità, con schermo girevole che consente di gestire agevolmente anche le riprese verticali, sempre più richieste per contenuti destinati ai social e alle campagne digitali. Non mancano la porta HDMI e una memoria interna da 128GB, caratteristiche che rendono questo controller estremamente versatile. La batteria integrata, con un’autonomia fino a 4 ore, e la possibilità di registrare l’audio sia tramite microfono integrato che abbinando un DJI Mic, offrono una gestione completa e professionale dell’intero workflow creativo.
Va detto che il Mavic 4 Pro, marcato C2 e conforme ai requisiti CE, può operare nella Open Category secondo il regolamento EASA. Per utilizzarlo c’è bisogno almeno il patentino A1/A3, che consente il volo in aree isolate rispettando una distanza minima di 150 metri da persone e zone abitate. Con il patentino A2, è possibile volare anche in contesti meno isolati, avvicinandosi fino a 30 metri (o 5 in modalità a bassa velocità) da persone non informate, purché non in mezzo alla folla. In Italia, è inoltre obbligatoria la registrazione su D-Flight, l’applicazione del QR code identificativo sul drone e l’assicurazione RC. Prima di ogni volo, bisogna consultare le mappe D-Flight per evitare le No-Fly Zone. Con formazione adeguata e rispetto delle regole, il Mavic 4 Pro può essere utilizzato legalmente in totale sicurezza.
Il Mavic 4 Pro è in vendita sul sito ufficiale, su Amazon e presso i rivenditori autorizzati, in tre versioni principali: la Combo Creator (512 GB, RC Pro 2, accessori premium) a 3559 euro, la Combo Fly More (64 GB, RC 2, accessori essenziali) a 2699 euro e la versione base (64 GB, RC 2) a 2099 euro. Un range di prezzi del tutto giustificato dalle prestazioni e dalle caratteristiche innovative che questo drone mette sul piatto.
Con il DJI Care Refresh, anche il nuovo Mavic 4 Pro può contare su un servizio di protezione completo, che copre danni accidentali, flyaway, collisioni e danni da acqua. I piani prevedono fino a 4 sostituzioni in 2 anni e includono la spedizione gratuita e la garanzia ufficiale, confermando la volontà di DJI di offrire un ecosistema solido e sicuro non solo per il prodotto ma anche per la tranquillità dei suoi utilizzatori.
In un mercato in continua evoluzione, il Mavic 4 Pro fissa un nuovo standard, lasciando intendere che, ancora una volta, il cielo non è più il limite, ma solo l’inizio di una nuova avventura. La sensazione, dopo averlo provato sul campo, è quella di avere tra le mani non un semplice prodotto di consumo, ma un potente alleato per la narrazione visiva, in grado di affiancare sia il content creator che il professionista nelle sfide più ambiziose.
Gennaro Annunziata