Napoli, scoperta una barriera corallina all’interno del Golfo
CRONACA
10 ottobre 2025

Napoli, scoperta una barriera corallina all’interno del Golfo

Carmen Caldarelli

È stato durante la spedizione scientifica “Demetra” che all’interno del Canyon Dohrn del Golfo di Napoli a circa 500 metri di profondità è avvenuta la scoperta di una scogliera corallina molto estesa, ma soprattutto molto antica.

La spedizione per l’esplorazione del Canyon Dohrn fa parte del progetto europeo Life Dream, coordinato da Federica Foglini del Cnr-Ismar di Bologna, e del progetto europeo REDRESS coordinato da Roberto Danovaro professore ordinario dell’Università Politecnica delle Marche, che hanno l’obiettivo di favorire il restauro attivo degli ecosistemi profondi danneggiati dalle attività umane, «la scoperta rafforza il valore dei progetti in questo Canyon e nel Golfo di Napoli, e ci offre nuove opportunità per restituire vitalità a un patrimonio fragile e straordinario”, sottolinea Foglini.

La scoperta della scogliera è stata possibile grazie ad un veicolo sottomarino a controllo remoto, che, durante le varie immersioni, ha rivelato la presenza di imponenti strutture larghe oltre due metri e distribuite lungo una parete verticale di più di 80 metri. Le forme di vita presenti sono coralli, comunemente denominati “coralli bianchi” per l’assenza di colore, appartenenti alle specie Desmophyllum pertusum e Madrepora oculata.

«La loro scoperta rappresenta un tassello fondamentale per comprendere il ruolo ecologico degli habitat a coralli profondi e la loro distribuzione, soprattutto nell’ottica di azioni di tutela e restauro» ci dice Giorgio Castellan, capo missione della campagna. Ci racconta anche che oltre ai coralli bianchi, la scogliera ospita una comunità unica per ricchezza e biodiversità, con la presenza di coralli neri, coralli solitari, spugne e altre specie di grande importanza ecologica, ma ancora le pareti del canyon conservano anche tracce fossili di ostriche e coralli antichi, vere e proprie testimonianze geologiche di un passato remoto.

Questa importante scoperta ci restituisce l’immagine di un ecosistema marino di straordinario interesse scientifico e valore naturalistico.