L’allarme del procuratore di Napoli: “Nelle carceri centinaia di telefoni in mano ai boss”
“La camorra e’ la mafia che utilizza di piu’ i social, all’inizio Facebook, oggi TikTok: come fanno tutte le multinazionali, segue i giovani che sono quelli che consumano di piu’, non guadagnano ma spendono di piu'”. Lo ha detto Nicola Gratteri, procuratore di Napoli, intervenendo al Palazzo di Vetro dell’Onu al convegno “Organized crime in the social media age”. “Oggi nelle carceri italiane ci sono centinaia di telefonini – ha ribadito Gratteri – c’e’ un vero e proprio mercato, un call center, i detenuti che non hanno lo smartphone lo chiedono a chi ce l’ha. Gia’ dieci anni fa in Commissione antimafia proposi di usare dei jammer, degli inibitori di frequenza, ma mi e’ stato risposto che ‘fanno male alla salute’, come se non esistesse un interesse superiore e comune che e’ quello alla sicurezza: i boss usano gli smartphone per mandare messaggi di morte e continuare a comandare anche da dentro le celle”.

