La stagione infernale degli incendi: 6mila ettari in fumo per i roghi
Dagli incendi nell’area protetta del Parco Nazionale del Vesuvio alle aree forestali bruciate nel cuore della provincia di Salerno: quella appena trascorsa è stata un’estate tremenda dal punto di vista degli incendi. L’aumento vertiginoso dei roghi, non soltanto per gli effetti del clima impazzito con cui stiamo facendo i conti, rappresenta un campanello d’allarme che risuona forte. Le immagini del Vesuvio dato alle fiamme, e per giorni ostaggio dei roghi a inizio agosto scorso, sono la punta dell’iceberg di un’emergenza molto forte in Campania. Nell’ultimo rapporto di Legambiente viene definita «da bollino rosso» la stagione estiva appena trascorsa. Fino al 15 ottobre scorso in Campania a causa degli incendi sono andati in fumo ben 6.129 ettari di foresta, +13% rispetto al 2024. Il dato emerge dai dati resi noti in occasione dell’VIII Forum Foreste di Legambiente.
All’esponenziale crescita degli incendi si affianca l’accelerazione della crisi climatica e gli ormai cronici ritardi nella gestione sostenibile forestale. Inoltre, è stato ricordato, l’estate appena terminata è la quinta più calda per l’Italia dal 1950 a oggi. Maglia nera, per ettari bruciati, la Provincia di Salerno (1929 ettari) seguita dalla Provincia di Caserta con 1834 ettari e Napoli con 1392. Nel corso dell’incontro è stato ricordato che sul patrimonio boschivo si concetrano gli interesse delle ecomafie: secondo l’ultimo rapporto Ecomafia, nel 2024 sono stati 3.239 i reati (incendi boschivi e di vegetazione, dolosi, colposi e generici in Italia) contestati dalle forze dell’ordine, Carabinieri forestali e Corpi forestali regionali. La Campania si colloca al terzo posto, dopo Calabria e Puglia, con 391 reati (+9% rispetto al 2023) con 38 persone denunciate (erano 28 nel 2023) e 5 arresti. Mentre sono 122 gli illeciti amministrativi e 125 le sanzioni. Salerno si colloca al secondo posto a livello nazionale, dopo Cosenza, con 203 reati con un incremento del 11% rispetto ai dati del 2023. Dall’VIII Forum Foreste, Legambiente ha lanciato un appello al Governo Meloni affinché si renda protagonista di più azioni concrete per colmare i ritardi e raggiungere gli obiettivi europei 2030 su foreste, clima e biodiversità. Le proposte si basano su tre capisaldi: la lotta alla crisi climatica; il contrasto e la prevenzione agli incendi attraverso una governance dei rischi appropriata, un’adeguata gestione e attività di pianificazione del paesaggio forestale; la piena applicazione della Strategia Nazionale sulla Gestione Forestale. Per il recupero delle aree incendiate nell’area del Parco del Vesuvio – soprattutto sul territorio di Terzigno – serviranno anni, gli stessi che erano serviti alla natura per riprendersi già dalla tremenda estate del 2017.
Il dato nazionale – L’estate infernale dei roghi è stata terribile anche in altre regioni. La Sicilia e la Puglia hanno subito i dati peggiori. Da inizio anno al 15 ottobre sono bruciati ben 94.070 ettari di territorio, pari a 132 mila campi da calcio, quasi il doppio rispetto agli ettari andati in fumo nel 2024 ossia 50.525. Il Sud Italia si conferma l’area più colpita dalle fiamme: maglia nera alla Sicilia, con 49.064 ettari bruciati in 606 incendi; seguita da Calabria, con 16.521 ettari in 559 eventi, Puglia con 8.009 ettari in 114 eventi, Campania con 6.129 ettari in 185 eventi, Basilicata con 4.594 ettari in 62 eventi. Ci sono poi il Lazio con 4.393 ettari in 133 eventi e Sardegna con 3.752 ettari in 57 eventi. A livello provinciale, le province più colpite, sono quelle siciliane di Agrigento (17.481 ettari bruciati), Caltanissetta (11.592 ), Trapani (7.148), seguite da Cosenza (6.720 ) e Foggia (4.9739 ). All’impennata degli incendi, si affianca l’accelerata della crisi climatica che contribuisce a rendere le foreste più fragili e vulnerabili con eventi meteo estremi sempre più intensi, ondate di siccità, e un’estate 2025 che per l’Italia, secondo Copernicus, è stata la quinta più calda registrata dal 1950 ed è stata segnata da un’anomalia termica di +1,62°C.

