Minacce al sindaco di San Giuseppe Vesuviano, manifestazione in piazza: «Al fianco di Sepe»
Manifesto funebre di minacce nei confronti del sindaco Michele Sepe, la comunità di San Giuseppe Vesuviano è pronta a stringersi attorno al primo cittadino vittima di intimidazioni. Una manifestazione organizzata dal Comune si terrà domenica mattina, alle ore 10, in piazza Garibaldi. Nel cuore pulsante della città di San Giuseppe Vesuviano i vertici della squadra di governo locale sperano nella vicinanza di tantissimi cittadini che in questi giorni hanno fortemente condannato le intimidazioni alla fascia tricolore. «Saremo uniti al fianco del nostro sindaco», fanno sapere da palazzo di città i principali promotori della manifestazione. Già in serata sui social sono apparsi i primi inviti a prendere parte all’appuntamento. «Dalla parte dello Stato per difendere la democrazia ed essere solidali con il sindaco Michele Sepe», il messaggio indirizzato per spingere alla partecipazione. «Non è una manifestazione politica», precisano gli organizzatori. «Questo è un appuntamento che deve vedere la comunità unita. Chi minaccia il sindaco, minaccia tutti quanti noi».
Si tratta di una prima manifestazione ufficiale a pochi giorni dal caso scoppiato negli uffici comunali con il ritrovamento di un manifesto funebre negli uffici del municipio di piazza Elena d’Aosta. Sul foglio la scritta: «Se il sindaco Michele Sepe non si dimette entro 5 giorni, muore». Una chiara minaccia. Chi l’ha pensata, chi ha avuto l’ardire di intimidire il primo cittadino lo ha fatto sfidando l’amministrazione fin dentro il palazzo delle istituzioni. Il manifesto era stato infatti lasciato in un ufficio del Comune – in uso a un dirigente sovraordinato della prefettura – nel tardo pomeriggio di lunedì. Martedì mattina sono partiti gli accertamenti da parte delle forze dell’ordine allertate proprio dai funzionari del palazzo comunale di piazza Elena d’Aosta per far luce su una vicenda avvolta in un alone di mistero. Restano ancora molti aspetti da chiarire: chi ha inteso minacciare il sindaco e soprattutto perché? Il fascicolo d’indagine è stato affidato ai carabinieri che hanno già trasmesso una prima relazione alla procura della Repubblica di Nola che sta coordinando ogni movimento. Intanto il sindaco Michele Sepe in questi giorni ha incassato numerosi attestati di vicinanza, anche dal governatore della Campania Vincenzo De Luca e dai candidati in corsa per una poltrona a Palazzo Santa Lucia.
Le indagini – Il ritrovamento del manifesto funebre in consiglio e le indicazioni sul ruolo ricoperto da Michele Sepe – in carica da un anno dopo aver vinto le elezioni sostenuto da una coalizione composta da Pd e 5Stelle – ha spinto le forze dell’ordine a tenere acceso un faro sull’attività politica del sindaco. I militari dell’Arma che stanno seguendo il caso hanno avviato una serie di accertamenti, partendo in primis dalle questioni più importanti sul tavolo del primo cittadino. Dal futuro del Piano Urbanistico Comunale, uno dei grandi temi al centro dell’azione amministrativa ed ereditato dall’attuale squadra di governo, allo sblocco dei condoni che rappresenta una delle prime grandi rivoluzioni volute dall’attuale compagine alla guida del municipio di piazza Elena d’Aosta: al vaglio degli inquirenti tutti gli atti più importanti sulla scrivania di Sepe. Le forze dell’ordine hanno ascoltato anche alcuni dipendenti comunali, l’obiettivo è quello di capire chi possa essersi spinto tanto da lasciare il manifesto funebre di minacce addirittura all’interno della casa comunale. Nell’attesa che si faccia chiarezza su quanto accaduto nei giorni scorsi, la comunità di San Giuseppe Vesuviano è pronta a scendere in piazza al fianco del sindaco minacciato.


