Torre del Greco, Aniello poliziotto dal cuore d’oro: aveva sostituito un collega nel turno che gli è costato la vita
CRONACA
1 novembre 2025

Torre del Greco, Aniello poliziotto dal cuore d’oro: aveva sostituito un collega nel turno che gli è costato la vita

Alberto Dortucci

Torre del Greco. Dietro la tragedia avvenuta nella notte lungo viale Europa emerge un retroscena che stringe ancora di più il cuore. Aniello Scarpati, 47 anni, assistente capo coordinatore e padre di tre figli, questa notte non avrebbe dovuto essere in servizio. Aveva accettato di sostituire un collega che gli aveva chiesto un cambio turno. Un gesto di disponibilità e altruismo tipico del suo carattere che lo ha portato, purtroppo, a perdere la vita.

L’incidente è avvenuto attorno alle due del mattino, nel tratto che collega la Litoranea a via Nazionale, in zona Leopardi. La volante su cui viaggiavano Aniello Scarpati e il collega è stata centrata da un Suv BMW X4 lanciato a forte velocità. L’impatto è stato devastante: l’auto di servizio è stata scaraventata in una scarpata. La vittima, che sedeva lato passeggero, è morto sul colpo.

Alla guida della volante c’era l’assistente Ciro Cozzolino, tuttora ricoverato in rianimazione. Avrebbe riportato una frattura al bacino e diverse lesioni, ma non sarebbe in pericolo di vita. Una lotta che prosegue in ospedale, mentre fuori cresce l’attesa per notizie positive.

La vicenda, già drammatica, assume contorni ancora più inquietanti sul fronte delle responsabilità. La BMW X4 coinvolta era un’auto a noleggio. Dopo lo schianto, né il conducente né gli altri occupanti si sono fermati a prestare soccorso ai due agenti: sono fuggiti a piedi, lasciando la scena senza guardarsi indietro.

Quattro di loro, tra cui alcuni minorenni, sono stati rintracciati dalle forze dell’ordine. La loro posizione è ora al vaglio della magistratura.

Il guidatore, già identificato, è ancora ricercato. Una fuga vigliacca, aggravata dal totale disinteresse per la sorte dei due poliziotti colpiti nell’esercizio del loro dovere.

Intanto, la Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta. La comunità di Torre del Greco e Portici, dove Aniello viveva con la sua famiglia, è sotto shock. Tanti colleghi lo ricordano come un uomo buono, sempre disponibile, stimato da tutti, un poliziotto serio e leale. Un padre e un marito innamorato della sua famiglia, un amico su cui si poteva contare.

E oggi, nel dolore di chi lo piange, risuona ancora più forte quell’ultimo gesto di generosità: aveva detto “sì” a un collega, come aveva fatto tante volte nella vita, senza immaginare che sarebbe stato il turno più tragico di tutti.