L’Intelligenza amministrativa dei Comuni sfida la burocrazia
CRONACA
3 novembre 2025

L’Intelligenza amministrativa dei Comuni sfida la burocrazia

metropolisweb

Nel corso della XV Assemblea nazionale dei Comuni Asmel dal titolo “IA – IntelligenzaAmministrativa. Norme chiare, pratiche semplici” si è tenuta oggi a Napoli la tavola rotonda dedicata all’urgenza di superare la complessità normativa e burocratica e di rafforzare la fiducia pubblica in una fase segnata sia dalla conclusione del ciclo PNRR sia dall’irruzione dell’Intelligenza artificiale.Il dibattito si è aperto con una riflessione provocatoria di Geremia Gios, sindaco e statistico, che ha illustrato i risultati di una ricerca sull’eccesso di formalizzazione degli atti comunali. Un esempio emblematico: una delibera per erogare un contributo a un’associazione, che nel 1910 si risolveva in171 caratteri, oggi supera i 7.800. In poco più di un secolo, un semplice atto amministrativo è diventato 45 volte più lungo,trasformando la burocrazia in un peso insopportabile per iComuni (solo per leggerlo servono oltre 8 minuti). Secondo Gios, è il segno di una macchina comunale che ha perso funzionalità in nome dell’autotutela, genera un clima di iper-prudenza difensiva negli uffici pubblici. Anche la politica locale si trova così stretta in un labirinto giuridico-amministrativo che rende ogni decisione lenta e complessa. Il risultato sono tempi decisionali troppo lunghi e interventi che arrivano tardi, quando le idee sono già vecchie rispetto ai bisogni dei cittadini.Accanto a questa fotografia poco esaltante, è arrivato un segnale concreto di discontinuità: la dimostrazione operativa dell’interscambio automatico tra Comuni e ISTAT attraverso laPiattaforma Digitale Nazionale Dati. Un risultato tangibile del lavoro congiunto Asmel-Istat e della battaglia portata avanti daAsmel in difesa dei Sindaci chiamati a rispondere di tasca propria per la mancata trasmissione dei dati statistici.Lo scambio automatico dei dati tra comuni e Istat, segna una svolta per la semplificazione reale, perché consente di azzerare gli oneri informativi a carico dei Comuni: meno burocrazia e più efficienza. Per oltre vent’anni, l’obbligo di interoperabilità sancito dal Testo Unico degli Enti Locali è rimasto inattuato da parte del Sistema Statistico Nazionale con il paradosso che iSindaci erano multati per una colpa non loro.Durante la mattinata si sono susseguiti gli interventi delProcuratore della Repubblica Raffaele Cantone, del Consigliere di Stato Dario Simeoli, del professore amministrativista Ferdinando Pinto e del Segretario Generale Asmel FrancescoPinto, che ha concluso i lavori ricordando «Oggi dimostriamo chela semplificazione non nasce da slogan, ma dai fatti. La prima interoperabilità automatica tra Comuni e Istat è un traguardo storico ottenuto grazie alla determinazione dei Sindaci. È la prova che quando le istituzioni collaborano, i problemi si risolvono e il Paese si muove. Continueremo su questa strada: la digitalizzazione è la chiave per semplificare le procedure e rendere la vita più facile per cittadini e amministrazioni».La XV Assemblea Asmel si conferma così un passaggio centrale nel percorso che ha portato l’Associazione a diventare la seconda realtà aggregativa dei Comuni italiani, con 4.708 enti soci,impegnata da sempre nella difesa dell’autonomia locale, nella riduzione degli adempimenti e nella piena attuazione del principio di sussidiarietà