La tecnica è questa: in due si introducono nell’istituto bancario per cambiare un assegno. Uno è originale, l’altro è clonato. L’operazione allo sportello scatta quasi in contemporanea, al massimo a distanza di pochi minuti, in modo che il cervellone della banca non può segnalare l’anomalia. Entrambi gli assegni quindi vengono incassati senza problemi. Soltanto dopo la banca si accorgerà della mega-truffa e fa scattare la denuncia. Ma è troppo tardi.
E’ questa la nuova frontiera delle truffe bancarie: gli inquirenti li definiscono assegni clonati e i comuni dei Monti Lattari diventano uno snodo centrale del grande raggiro. Probabilmente si tratta di una banda dedita a questo tipo di losche “operazioni”.
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