«Gli avevano fatto male davvero, quando mi ha chiamato dall’ospedale e io mi sono precipitato da lui e lo ho trovato con il viso ridotto a una maschera. Ma non ha voluto dirmi il perché dell’aggressione: mio figlio era fatto così. E poi con me non parlava di queste cose. Io mi sono separato dalla madre nel 92, quando lui era ancora un bambino e per molti anni non ci siamo visti, poi abbiamo ripreso i rapporti, ci vedevamo spesso, ma la confidenza non la abbiamo mai ritrovata». E’ questo il racconto di Alfredo Matino, padre di Giuseppe assassinato a Napoli lunedì, che ricorda il raid in cui fu picchiato l’uomo. Stando alle ricostruzioni Giuseppe Matino sarebbe stato ucciso per una relazione proibita, con una donna di un camorrista, con le forze dell’ordine che starebbero analizzando messaggi, foto e telefonotate dell’uomo, tanto che più volte gli amici gli avevano chiesto di interrompere quella relazione pericolosa.
CRONACA
13 aprile 2016
“Peppe ucciso per un amore proibito”. Il dolore del papà