Nella piazza dedicata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, baluardi della legalità, è custodito il segreto sull’omicidio di Dino Faucitano. A un anno di distanza dall’esecuzione, che costò la vita al 46enne ai domiciliari e con due ore di permesso al giorno, emerge un particolare su cui la magistratura Antimafia sta lavorando da qualche settimana. L’omicidio di Dinuccio, nell’ambito di un regolamento di conto legato ad affari di droga nella città dell’Agro nocerino sarnese, era stato programmato nei minimi dettagli, in un luogo crocevia per gli equilibri della criminalità scafatese. Un posto sotto stretta osservazione dei clan. E l’attenzione degli inquirenti si sarebbe spostata anche sul chiosco che si trova appunto nella piazza teatro dell’omicidio. Un dettaglio questo che, a un anno di distanza dall’episodio dell’ex piazzetta Genova, apre l’ennesima pista su un caso che per ora non ha ancora mandanti ed esecutori materiali assicurati alla giustizia.
Decisiva al fine delle indagini potrebbe risultare un’informazione acquisita dall’Antimafia. Un segnale non casuale arrivato in un periodo nevralgico per le indagini guidate dai carabinieri del Reparto territoriale di Nocera Inferiore .
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