Primi veleni della campagna elettorale a Castellammare di Stabia. La domenica in tour dei candidati sindaco si conclude con l’impegno di Antonio Pannullo del Pd «di non ripetere mai più gli errori del passato», replicando in parte alle accuse di Cimmino, candidato sindaco di centrodestra, che lo aveva etichettato come «l’avvocato di Ercolano che allena la stessa squadra che ha distrutto la città». Cimmino c’era andato pesante anche con Vozza: «Quella matita che agita dovrebbe utilizzarla per cancellare il nome di qualche candidato dalle sue liste». Non s’è fatta attendere la risposta del candidato sindaco del movimento Per Castellammare: «La matita la so usare, l’ex presidente del consiglio comunale ha dimenticato che lo cancellai?».
Il Movimento Cinque Stelle, invece, ha continuato la sua campagna elettorale in villa comunale con una polemica contro gli “strappatori” di manifesti «mentre loro danno vita a questa battaglia d’inciviltà, ci pensiamo noi a ripulire la villa. Se questo è il loro rispetto per la città adesso, figuriamoci se vengono eletti».