La serie Z rappresenta il primo vero progetto di Lenovo dopo l’acquisizione del brand Motorola. Il debutto sul mercato europeo è stato accolto positivamente, soprattutto perché interpreta il concetto di modularità nel modo migliore finora visto in ambito mobile.
Due i modelli che fanno parte di questa nuova famiglia di smartphone, il Moto Z e il Moto Z Play, che, per caratteristiche tecniche, è il fratello minore del primo ma, durante il nostro test, si è dimostrato un vero e proprio top di gamma.
Il design del dispositivo Lenovo, nelle varianti cromatiche bianco o nero, è particolarmente elegante. Il peso di 165 g (+ 10 g della cover), insieme alle dimensioni non proprio contenute (156.4×76.4x 7mm), lo rendono poco ergonomico, ma grazie ad una gesture è possibile ridurre lo schermo e così migliorare l’usabilità con una sola mano.
Il retro è in vetro lucido con finiture circolari, bellissimo da un punto di vista estetico, ma molto scivoloso da tenere in mano. Tale superficie può essere protetta mediante le Style Shell, sottili cover, disponibili in vari colori e materiali, che si applicano magneticamente. Il non utilizzo delle cover riduce di qualche mm lo spessore, ma rende sporgente l’ottica della fotocamera posteriore e lascia scoperto la contattatiera per collegare le mods.
Lungo il bordo laterale è presente una cornice argentata, con, a destra, il tasto accensione e due tasti separati per il volume, sotto, il jack audio e l’ingresso micro, in alto sulla sinistra, il carrello estraibile per due SIM oppure SIM + microSD.
Frontalmente, il display FHD AMOLED da 5.5”, dalle eccezionali prestazioni sotto ogni punto di vista e condizione di luce. Dalle impostazioni è possibile migliorare ulteriormente la resa cromatica scegliendo tra le modalità “standard” e “vivace”. Al di sotto dello schermo, non vi sono tasti fisici ma, come nella serie G, un sensore di impronte digitali di forma quadrata che stona nel contesto; in alto, la fotocamera anteriore affiancata dai sensori di prossimità e luminosità (molto reattivo) e da un flash led per le foto.
Per quanto riguarda il comparto audio è presente un unico speaker con funzione di capsula auricolare ed altoparlante, una scelta al quanto infelice dato che i suoni in vivavoce, sia nelle chiamate che nella riproduzione musicale, risultano di livello basso ed impastati.
Il resto del componenti hardware è votato a massimizzare il risparmio energetico senza però impattare sulle prestazioni: lo Snapdragon 625, un processore octacore a 2 Ghz, insieme alla GPU Adreno 506 e ai 3 GB di RAM offrono prestazioni al top senza alcun compromesso. La memoria interna è da 32 GB espandibile mediante microSD.
La fotocamera principale è da 16 megapixel con doppio flash LED, ottica non stabilizzata e autofocus laser, quella frontale da 5 megapixel con flash LED. Nessun problema nella messa a fuoco sempre reattiva. Ottime I selfie e le foto scattate in condizioni ottimali di illuminazione, mentre in quelle fatte in notturna si ha un pessimo bilanciamento dei colori. I video sono di buona fattura grazie anche alla stabilizzazione digitale. L’interfaccia dell’app fotocamera, non recentissima, risente del peso degli anni e delle poche personalizzazioni possibili.
La batteria non estraibile da 3510 mAh, durante la nostra prova, è riuscita ad assicurare due interi giorni di autonomia con un utilizzo social frenetico e la riproduzione tramite proiettore di filmati per almeno 40 minuti.
Il Moto Z Play è un Dual Sim Dual Stand-by con switch della connessione 4G a caldo. Il Wi-Fi è 802.11 a/b/g/n (no dual band), il Bluetooth è 4.0. Il GPS ha manifestato qualche piccolo ritardo nell’agganciare i satelliti rispetto ai competitor della stessa fascia di prezzo.
La versione di Android installata è Marshmallow 6.0.1, con Nougat 7.0 in fase di rilascio come reso noto dalla casa produttrice. Interessanti le gestures che prendono il nome di “moto actions” e consentono, ad esempio, scuotendo il dispositivo di accendere la torcia, oppure ruotandolo di attivare la fotocamera e durante una chiamata in entrata, capovolgendolo di silenziarlo.
Come già detto sulla faccia posteriore del device in basso è presente una contattiera a 18 pin di color oro che consente di collegare a caldo innovative espansioni, dette Mods, che rimangono saldamente attaccate al telefono grazie a potenti magneti. Al momento sono in commercio: “Hasseblad True Zoom” che trasforma il terminale in una macchina fotografica con zoom ottico 10x; “Incipio Power Pack” che contiene una batteria supplementare da 2200 mAh; “JBL Sound Boost” cassa audio di elevata qualità con batteria interna per riprodurre musica senza intaccare l’autonomia dello smartphone; “Insta-share projector” che proietta su una qualsiasi superficie le immagini che scorrono sul display del dispositivo. Lenovo ha garantito la compatibilità di questi moduli per due generazioni di smartphone ma il loro prezzo è abbastanza salato, oscillando tra i i 70 euro e i 300 euro.
Con un prezzo di listino di 499 euro, il Moto Z Play si trova attualmente on line a partire da 365 euro.