Torre del Greco. Ha approfittato dell’ora d’aria concessa dal tribunale di sorveglianza per regolare i conti lasciati in sospeso con un rivale del vicolo. Nuovi guai con la giustizia per A.G., il padre del quindicenne che – a metà agosto 2015 – ammazzò per errore l’amico Pietro Spineto: il cinquantenne è stato denunciato dagli agenti del locale polizia del commissariato al termine di una furibonda rissa in vico Bufale, conclusa con due feriti.
Il caos è scoppiato intorno alle 18.30, quando A.G. ha lasciato l’abitazione in cui sta scontando la condanna a tre anni di reclusione per detenzione abusiva di arma da fuoco – la pistola utilizzata per il tragico gioco costato la vita al diciannovenne del centro antico – per la consueta ora d’aria.
«Sto uscendo in permesso», la semplice comunicazione al centralino dell’ex questura di via Sedivola. Un permesso accordato dal tribunale di sorveglianza per provvedere all’acquisto dei generi di prima necessità – l’uomo vive da solo – ma utilizzato da A.G. per rispolverare vecchie ruggini con un rivale del vicolo. Quando i due uomini si sono incrociati lungo la stretta traversa di corso Umberto I, immediata è scoppiata la lite
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