Da Viviani al set di Gomorra 3, la favola di Luigi Imperato giovane attore emergente di Gragnano. Un percorso artistico difficile «fatto di delusioni ma non ho mai smesso di crederci. Volevo la ribalta ed è arrivata». Ancora emozionato Luigi Imperato prova a raccontare gli ultimi 8 mesi che hanno sicuramente cambiato la sua vita. Ha 24 anni e ha un diploma di geometra «anche con l’abilitazione, ma non è quello che voglio fare. Il mio papà aveva un’azienda edile e ha provato in tutti i modi a inserirmi in quel settore, ma io sognavo l’arte in tutte le sue forme. Disegno e suono la chitarra. Ho mosso i primi passi in teatro, facevo parte di associazioni e in scena ho avuto l’onore di recitare opere del grande Viviani. La mia è stata una gavetta che è cominciata all’età di 15 anni, ma nella mia testa c’era sempre un unico obiettivo: la recitazione. Ho fatto il cameriere, il lavapiatti, il muratore e tutto mi è servito per crescere e accumulare esperienza. Sul set di Gomorra 3 ci sono arrivato in punta di piedi, è stato un crescendo di sensazioni e insegnamenti».
L’arrivo al LaborArt
«Dovevo studiare e approfondire le conoscenze per andare avanti». Luigi Imperato approda al LaborArt a gennaio 2016 e comincia un percorso in ascesa. Il centro artistico, diretto da Rosaria Cannavale, si trasforma nel trampolino di lancio per il giovane attore emergente che a ottobre 2016 si ritrova catapultato in Gomorra 3. «Ho superato due provini, una a Napoli e l’ultimo a Roma. Sono stato selezionato a ottobre scorso e le riprese hanno avuto inizio a gennaio 2017. In poco tempo si è concretizzato un sogno che spero possa proseguire, grazie al supporto e alla preparazione della direttrice Rosaria Cannavale del centro artistico LaborArt».
«L’avvenuta è cominciata tra sogno e realtà. La conferma del ruolo a dicembre, a gennaio prova costume e da febbraio in poi è cominciato il via vai. Trasferte, passaggi, umidità, calore, sofferenze, nervosismi, i caffè a raffica, le lunghe attese in camerino aspettando la fatidica voce che irrompe spezzando una finta tranquillità, perché i miei colleghi tengono ‘o fuoco, e diceva: “ragazzi ci spostiamo sul set”. Facciamo un controllo accessori e trucco e poi si parte. Un grazie ai miei compagni di scena, ai produttori, ai registi, alla famiglia che s’è creata in questi sei mesi di lavoro e sacrificio. Grazie a chi mi ha sempre spinto a credere in questo, perché grazie a questo lavoro ho capito che anche io valgo qualcosa.
Grazie alla mia famiglia tutta, che seppur non me lo dicevano, nei loro occhi si leggeva che erano fieri di me».
Il ruolo in Gomorra 3
Luigi Imperato è una delle new entry della terza serie di Gomorra. Nella nuova stagione la contesa, finora limitata nei confini di Scampia e Secondigliano, si allargherà a macchia d’olio con l’arrivo di un nuovo ambizioso gruppo criminale, che obbligherà gli storici boss del centro a scendere in campo per cercare di mantenere il potere. E il 24enne gragnanese darà filo da torcere proprio ai capoclan per il controllo totale del centro storico di Napoli. «Ho avuto possibilità di improvvisare oltre al copione. Ho provato a mettere qualcosa di mio nel personaggio che mi è stato assegnato – spiega Luigi Imperato, alunno della scuola LaborArt di Gragnano (fucina di talenti) – Il mio look di scena? E’ stato modificato di poco. Ho dovuto far crescere la barba che ho deciso di non tagliare. Non ho ancora rivisto le scene girate e preferisco guardare il prodotto finito».
Sul set anche Domenico
Gomorra 3, serie fortunata per ben 2 ragazzi di Gragnano. Davanti le telecamere per le riprese anche Domenico Cuomo, 13 anni, scelto per alcune “pose”. Proposto dalla LaborArt anche il 13enne è riuscito a lasciare in segno in un ruolo avvincente. Vicino al nuovo gruppo di criminali Domenico interpreta un personaggio al fianco anche di Luigi Imperato. «Così è iniziata quest’esperienza fantastica. Con Luigi il mio compagno di avventure, mi è sempre stato vicino e mi ha sempre aiutato a concentrarmi sul set, ci sono stati tanti altri attori bravissimi che recitavano con me e sentirmi parte e recitare con loro mi faceva sentire felice e entusiasta, anche se un po’ stanco per le ore che passavamo alle volte al freddo, ma quando le mani si gelano e la bocca trema, il regista dice azione, quella parola è capace di farti alzare l’adrenalina al tal punto da sudare». Un’emozione descritta da un giovanissimo Domenico Cuomo che, nonostante le difficoltà vissute sul set, da attore provetto è andato avanti con la faccia alta.
Si racconta una Napoli che si muove soprattutto nella notte. «Le scene a cui ho partecipato sono state girate nel centro storico di Napoli e nella maggior parte delle volte in ore notturne. Da questa esperienza ho imparato e semmai rafforzato lo “spirito di sacrificio”. Essere professionale fa la differenza di un attore – sottolinea a doppia linea Luigi Imperato, dal set di Gomorra 3 – Sono momenti in cui si ha la voglia di andare oltre ogni limite. La stanchezza e le altre difficoltà passano in secondo piano. Di sicuro non è stata una passeggiata girare fino alle 3 o 4 del mattino e rientrare a casa alle 6. Ma sono pronto a rifarlo».