«Vista l’importanza economica e la complessità dell’argomento, non è possibile portare al vaglio del consiglio comunale una proposta di tale portata senza una condivisione ed un confronto politico con gli altri gruppi consiliari. Sulla questione Project Financing per la concessione per la gestione, manutenzione degli impianti della pubblica illuminazione, non è stata mai convocata alcuna commissione consiliare. Questo argomento fu rinviato su proposta dell’opposizione, nel consiglio comunale del 28 luglio 2017, proprio perché non c’era stato alcun confronto politico, ed oggi dopo ben 5 mesi esatti tutto è rimasto uguale, stesso progetto, stessa modalità», l’affondo del consigliere comunale Francesco D’Andrea.
Tra le accuse mosse dal leader della minoranza anche quella di non aver potuto visionare gli atti di un progetto importante e dispendioso. Nessun confronto con l’assessore ai lavori pubblici, Ulrico Gravetti, che finisce nella bufera. «Ha pensato di convocare solamente una riunione dei capigruppo per informare di aver già deciso tutto, solo qualche giorno prima del consiglio comunale. Questi personaggi stanno continuano ad usare la cosa pubblica come se fosse una cosa privata e a proprio uso e consumo. – dice D’Andrea – Non hanno dato possibilità alla minoranza di avere a disposizione materiale né tantomeno hanno consentito di conoscere a fondo la proposta di Project Financing presentata».
Un progetto imponente che permetterà alla ditta che si aggiudicherà l’appalto di poter intervenire su gestione e manutenzione della pubblica illuminazione per 18 anni. I dubbi del consigliere di minoranza legati soprattutto alla durata dell’ambizioso progetto. «La proposta permette di inserire il progetto nel piano triennale delle opere pubbliche, vincolando pesantemente le future amministrazioni per il futuro. A mio parere il progetto deve avere una durata non superiore a 10 anni, invece loro voglio vincolare il nostro paese per ben 18 anni, e poi il promotore del progetto deve essere individuato a mezzo procedura di evidenza pubblica, attraverso uno studio di fattibilità che tenga conto delle migliori condizioni per l’ente e una durata massima di concessione pari a 10 anni; Mi chiedo se all’interno del bando sia stata accertata la clausola che gli impianti restino di titolarità del Comune al termine del periodo di gestione e se è previsto un ampliamento degli impianti, di nuova rete di illuminazione; se per i nuovi impianti, vengano sempre utilizzate le più moderne tecnologie». L’appello al sindaco Rendina si trasforma in un invito a un’analisi dettagliata della squadra a suo supporto. «Striano è amministrata da persone che sanno arrecare danno alla comunità, che può solo passivamente subire le scelte sbagliate di una maggioranza occupata solo a sistemare le proprie poltrone e i propri interessi politici di bottega. Il sindaco prenda atto di come stanno operando i suoi componenti dell’esecutivo e riporti Striano di nuovo libera dai pregiudizi».
CRONACA
30 dicembre 2017
Striano, bufera sul project financing per la pubblica illuminazione. I dubbi del consigliere D’Andrea