Torre del Greco. Una donna in pole position nel centrodestra, una donna in agguato nel centrosinistra. E’ a tinte decisamente rosa la corsa per la successione di Ciro Borriello alla guida di palazzo Baronale. E se il nome di Romina Stilo – l’ex vicesindaco sponsorizzato proprio dal chirurgo plastico con la passione per la politica – resta al centro di una vivace discussione politica a destra, la «candidatura» del consigliere regionale Loredana Raia aleggia come uno spettro sulle già ingessate manovre di avvicinamento al voto della sinistra. Così il terzo polo formato dai «centristi» Giovanni Palomba e Gennaro Granato resta alla finestra per la scelta degli alleati, mentre i grillini del Movimento 5 Stelle si trastullano sul web in attesa dei risultati delle «parlamentarie».
Il centrodestra
Che la candidatura della first lady uscente sia caldeggiata da Ciro Borriello in persona non è un mistero. Che sia particolarmente gradita a chi difficilmente sbaglia le proprie valutazioni come l’ex vicesindaco Donato Capone è ugualmente risaputo. Entrambi, d’altronde, avevano lanciato il nome di Romina Stilo come partecipante alle eventuali primarie del centrodestra fino a oggi osteggiate da Forza Italia e sgradite a Fratelli d’Italia, all’ex presidente del consiglio comunale Pasquale Brancaccio e all’ex candidato sindaco del «vero» centrosinistra Alfonso Ascione. Tutti pronti a lasciare il tavolo durante l’ultimo incontro alla presenza dell’ex sindaco. Ciò che, invece, sta cambiando gli scenari abituali della politica locale è il fatto che al fianco della first lady si stia schierando un ampio movimento civico composto da imprenditori, professionisti e volti più o meno nuovi alla politica. Un gruppo guidato dal presidente della Turris e deux ex machina di una importante realtà imprenditoriale, Antonio Colantonio: proprio il patron del sodalizio corallino ha ospitato un summit con una trentina di persone e a cui ha preso parte la stessa Romina Stilo. Obiettivo: parlare di idee e proposte programmatiche in vista della prossima campagna elettorale. Ma il discorso è inevitabilmente scivolato sul nome del futuro leader della coalizione e tutti si sono trovati concordi nell’indicare la ricercatrice in genetica all’università del Sannio come «il candidato sindaco ideale» in vista del voto di primavera. Sul tavolo tre liste civiche: due «promosse» dall’ex sindaco Ciro Borriello e da Donato Capone, in linea con la strategia adottata nel 2014 capace di assicurare alla coalizione la bellezza di circa 12.000 preferenze. Nel frattempo, la restante parte del centrodestra oggi guidato da Forza Italia prova a serrare le fila. Domani è in programma un nuovo appuntamento, durante cui si parlerà sia di elezioni comunali sia di elezioni politiche. La speranza è trovare un’intesa forte e unica, tale da fronteggiare il dilagante consenso, che intanto, si sta costruendo intorno al primo candidato sindaco «ufficiale» per la successione di Ciro Borriello.
Il centrosinistra
Se all’ombra del feudo di via del Monte la discussione resta accesa, il 2018 si è aperto nel segno del silenzio tombale in casa Pd. Il tavolo promosso dal segretario cittadino Massimo Meo si è riunito solo per il brindisi di Capodanno, ma resta praticamente fermo al palo delle buone intenzioni. D’altronde, l’ordine del consigliere regionale Loredana Raia era stato chiaro: «Macché strategie, aprite solo il panettone», il «consiglio» piovuto dall’alto. Un ordine di scuderia rispettato per i primi dieci giorni del nuovo anno, senza neanche uno straccio di convocazione di un nuovo incontro. Eppure i nomi intorno a cui ragionare non mancherebbero: a partire da Lorenzo Porzio per finire al «solito» Luigi Mennella – il vicepresidente vicario della Gori già «bruciato» nel 2007 e nel 2012, quando venne letteralmente sollevato dalla poltrona su cui si era già seduto per annunciare la sua candidatura a sindaco – passando per la «renzianissima» Clelia Gorga. Un «potenziale» fino a oggi inespresso in attesa delle mosse di Loredana Raia: il consigliere regionale ha ottenuto una deroga per l’eventuale corsa a Roma e spinge per strappare un collegio all’ombra del Vesuvio. Ma la circoscrizione di Torre del Greco sarebbe stata «prenotata» da Mario Casillo per il senatore uscente Pietro Langella di Ala, mentre la competizione a Portici sarebbe decisamente complicata per l’ex segretaria cittadina dei Ds. Di qui, la situazione di stallo. Perché in caso di mancata candidatura alla Camera, Loredana Raia potrebbe (ri)tentare la scalata a palazzo Baronale: dunque, fino al 3 febbraio il Pd e il centrosinistra rischiano di restare ostaggio del rebus-politiche.
Gli altri
Ugualmente fermi – al netto degli spot sul web – gli esponenti del Movimento 5 Stelle. La corrente legata al consigliere comunale Ludovico D’Elia e al deputato uscente Luigi Gallo ha avviato una politica di ascolto presso la nuova sede di vico Pezzentelle, di cui non si è avuta praticamente eco in città. D’altronde – esattamente come un partito politico – i grillini hanno perso diversi pezzi rispetto alle elezioni del 2014 e le «parlamentarie» in corso finiranno per influenzare, proprio come nel centrosinistra, la corsa al voto all’ombra del Vesuvio.