Sono accusati di aver creato e gestito un mega-traffico di droga sull’asse Gragnano-Pagani. Una vera e propria fabbrica della marijuana capace di produrre tonnellate di stupefacenti. Droga destinata, secondo gli inquirenti, alle piazze di spaccio dell’area stabiese e vesuviana.
A oltre 3 mesi dai blitz che ha consentito alla polizia di smantellare una presunta organizzazione specializzata nella coltivazione e nel traffico di droga, finiscono a processo mamma e figlio. Si tratta di Lucia Cannavacciulo e Antonio Buononato. Nella casa della donna, in via Ponte Carmiano, a Gragnano, gli agenti scoprirono migliaia di piante di cannabis nascoste in alcune celle frigorifere. Per questa vicenda i due imputati sono stati rinviati a giudizio. Sia Buononato che Cannavacciulo hanno deciso di essere giudicati con rito abbreviato. Il processo-lampo è stato fissato per gli inizi di febbraio davanti ai giudici del Tribunale di Torre Annunziata. La donna, arrestata nel corso dell’operazione realizzata a fine ottobre 2017, si trova adesso agli arresti domiciliari.