Torre del Greco. Erano agli arresti domiciliari dallo scorso 22 agosto, quando i giudici della terza sezione del Riesame di Napoli revocarono la misura cautelare in carcere decisa dal giudice per le indagini preliminari Emma Aufieri del tribunale di Torre Annunziata. A cinque mesi e mezzo dallo scoppio dello scandalo rifiuti all’ombra del Vesuvio, tornano in libertà gli imprenditori Antonio Balsamo e Massimo Balsamo: a cancellare l’obbligo di detenzione casalinga è stato il gip Luisa Crasta del tribunale di Torre Annunziata – lo stesso magistrato chiamato a decidere o meno il processo per gli imputati eccellenti della monnezza connection a Torre del Greco – in accoglimento di un’apposita istanza della difesa dei due vertici della «ditta di casa» con sede in viale Europa, rappresentata dall’avvocato Massimo Loffredo e dall’avvocato Nicolas Balzano.
Il gip non ha ritenuto sussistenti i motivi per mantenere Antonio Balsamo e Massimo Balsamo rinchiusi in casa. In ogni caso, il prossimo 7 febbraio sarebbero scaduti i termini di custodia cautelare e i due imputati avrebbero ugualmente riconquistato la libertà. Dunque, già a partire dal prossimo 2 febbraio – data a cui è stata rinviata l’udienza gup per consentire l’eventuale costituzione di parte civile da parte del Comune e dell’Agenzia delle Entrate di Napoli – i due imputati potranno presenziare in aula da uomini liberi, come già accaduto per il nipote Ciro Balsamo.