Fratture alla mandibola dopo una violenta lite con il marito, Caterina resta ricoverata nel reparto di chirurgia Maxillo Facciale dell’ospedale Cardarelli. «Sottopormi all’operazione per riposizionare la mandibola significherebbe mettere a rischio la gravidanza e potrei perdere il bimbo che porto in grembo. Dovrò rimandare l’intervento appena dopo la nascita di mio figlio e tenermi la mandibola lesionata». Dal letto dell’ospedale partenopeo Caterina, massacrata di botte dal marito Agostino Buonacera, 37enne stabiese, è costretta a prendere una difficile decisione in tutela del feto che cresce dentro di lei e che potrà venire al mondo soltanto tra quattro mesi. Una storia di violenza che si è consumata tra le mure domestiche delle palazzine popolari di Gragnano, in località Sigliano. «L’ho amato più di me stessa, ma adesso dico basta. Non voglio sapere più nulla di Agostino. La mia priorità è tutelare i miei figli. Quello che provo è una totale delusione, per tutte le volte che ho denunciato le tante liti e aver deciso poi di ritirarle».
Gragnano
17 aprile 2018
Incinta, aggredita dal marito che gli frattura la mandibola. «Non mi opero, salverò il bimbo»