Torre del Greco. L’emergenza rifiuti all’ombra del Vesuvio finirà a breve all’attenzione del ministro per l’ambiente Gian Luca Galletti. Ma ci sono già alcuni numeri in grado di confermare come la crisi Nu a Torre del Greco rischi di diventare – salvo radicali cambi di rotta – irreversibile. Il dato sulla raccolta differenziata in città è crollato – a partire dal luglio del 2017, il mese in cui si è insediato il consorzio Gema di Pagani – ai minimi storici, mentre il numero di denunce-social sullo stato di degrado delle isole ecologiche presenti sul territorio si è praticamente triplicato. A fronte di una serie di criticità segnalate già a partire dai primi giorni dell’arrivo dei successori della ditta Fratelli Balsamo, tuttavia, né il commissario straordinario Giacomo Barbato né il suo braccio destro Zaira Romano – delegata all’ambiente – sono riusciti a individuare la soluzione per invertire il disastroso trend. Anzi, la «rivoluzione di dicembre» decisa dal traghettatore del Comune fino al voto del 10 giugno – in pratica, uno stravolgimento del capitolato d’appalto promosso dalla precedente amministrazione comunale targata Ciro Borriello – sembrerebbe avere portato a un ulteriore peggioramento della situazione.
Il dramma differenziata
La parziale chiusura delle isole ecologiche ribattezzate stazioni ecopunti – un escamotage linguistico per rientrare all’interno dei parametri fissati dall’Arpac, l’agenzia regionale per l’ambiente in Campania – non è bastata per portare la percentuale di riciclata a sfondare il «muro» del 30%. E la perdita di circa 15 punti rispetto all’andamento registrato in passato potrebbe avere – il prossimo anno – gravi ripercussioni sul calcolo delle tariffe per i servizi di igiene urbana. Non a caso, il commissario straordinario aveva ordinato al comandante della polizia municipale Salvatore Visone una vera e propria task force per contrastare il fenomeno del sacchetto selvaggio, in modo da abituare i cittadini a conferire l’immondizia all’interno degli appositi siti di prossimità.
Il flop dei controlli
Così, a partire del 4 dicembre, quattro vigili urbani sono stati incaricati di vigilare sul rispetto di orari e modalità di deposito dell’immondizia. Un «sacrificio» non di poco conto alla luce dell’organico già ridotto all’osso della polizia municipale – oggi in servizio effettivo ci sono solo 73 caschi bianchi, spalmati su due turni e chiamati a garantire una lunga serie di attività – e non particolarmente «brillante» sotto il profilo dei risultati: fino a oggi, infatti, sono «solo» 117 i verbali elevati dai vigili urbani a carico degli incivili della raccolta differenziata. In pratica, meno di uno al giorno. «Paghiamo il cattivo funzionamento del servizio di igiene urbana e la scarsa informazione alla cittadinanza – fanno sapere dal comando di largo Costantinopoli -. I controlli sono il terzo pilastro del sistema Nu, ma se i primi due non funzionano, inevitabilmente ci saranno difficoltà a “educare” la gente. Le multe da 400 euro possono rappresentare un deterrente, ma non sono la soluzione a tutte le criticità».
Le denunce penali
Accanto alle sanzioni amministrative a carico degli incivili della raccolta differenziata, i vigili urbani hanno incastrato e denunciato – grazie alle telecamere installate a sorveglianza delle isole ecologiche – una dozzina di eco-criminali pronti a sversare scarti tessili o edili all’interno dei cassoni per la differenziata. Numeri, al momento, insufficienti a fare tornare il sereno sul fronte della Nu.