Metro, ago e filo per confezionare gli abiti di alta moda, su commesse di grandi firme italiane. Uno dei casi, forse i pochi, di una manifattura rimasta nel Bel Paese. A essere scelti sono le attività tessili portate avanti dalla comunità bengalese residente a Sant’Antonio Abate. Agili e precisi nel settore non hanno concorrenti. Circa 13 i piccoli opifici, di cui 3 i maggiori dove arrivano le ordinazioni per poi essere smistate. Dall’ultimo censimento degli stranieri presenti sul territorio abatese se ne contano oltre mille, con regolare documentazione. La comunità di bengalesi è la maggiore, seguita da quella costituita da indiani. Piccola etnia proveniente dalla Romania e dalla Bulgaria. Insomma, stranieri che hanno scelto di vivere alle falde dei Monti Lattari ma che hanno creato un’economia non da poco. Strutture avviate in via Croce Gragnano, in via Casa D’Auria e in via Buonconsiglio tutte regolari e con dipendenti dichiarati.
Monti Lattari
28 aprile 2018
Sant’Antonio Abate. Le preziose sartorie dei bengalesi Qui la produzione dei capi griffati